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Cronaca

Alga tossica nelle acque baresi, "concentrazione elevata" rilevata in zona San Giorgio

A comunicarlo è il Comune, sulla base delle analisi dei campioni prelevati dall'Arpa in data 16 luglio

Una "concentrazione elevata" di alga tossica (ostreopsis ovata) è stata rilevata sul litorale barese, in zona San Giorgio, in corrispondenza del punto di rilevazione presente in prossimità del 'Lido Il Trullo'. 

A renderlo noto è il Comune di Bari, comunicando che, "nell’ambito delle attività di gestione del rischio associato alle fioriture di ostreopsis ovata (più comunemente nota come alga tossica) sulle coste italiane, ARPA Puglia – DAP di Bari ha comunicato che nei campioni di acqua prelevati in data 16 luglio, in località Lido Il Trullo, in corrispondenza con Punto di balneazione cod. IT016072006012, è stata rilevata una concentrazione elevata di ostreopsis ovata oltre i limiti indicati dalle specifiche Nuove Linee guida del Ministero della Salute".

L’Ostreopsis Ovata - come spiegato in un documento predisposto dalla Regione Puglia in collaborazione con Arpa e Asl Bari - è un’alga di dimensioni microscopiche di origine tropicale, che da alcuni anni ha colonizzato numerose aree costiere della nostra penisola. Predilige una forte illuminazione e alte temperature. Tale microalga produce una sostanza tossica che, in determinate condizioni, può provocare danni alla salute.

In particolare, durante una fioritura le alghe proliferano fino a raggiungere concentrazioni elevatissime e a conferire all’acqua una colorazione diversa (rosa, rossa, verde, brunastra). Tale evento solitamente passa inosservato, ma in alcuni casi può provocare disagio e fastidio alle persone che sono venute a contatto diretto o indiretto con acque interessate dalla
fioritura. Pertanto durante e dopo il fenomeno della fioritura algale si possono verificare dei malesseri sia nei bagnanti che nelle persone che sostano sulla spiaggia o nelle zone circostanti.

L'alga può colpire in presenza di condizioni meteorologiche e marine che ne favoriscono la proliferazione diffusione: presenza di fondali costieri di natura rocciosa; presenza di barriere artificiali ( barriere frangiflutti); il protrasi per parecchi giorni( 7 – 10 ) delle seguenti condizioni: alta pressione atmosferica, mare calmo, elevata temperatura dell’acqua

L’azione irritativa della tossina prodotta dall’alga può avvenire per contatto diretto con l’acqua di mare ma, nella maggior parte dei casi, si realizza attraverso l’inalazione di un aerosol marino che si forma in presenza di forte vento e mareggiate che seguono periodi di calma. I sintomi si presentano dopo 2 – 6 ore dall’esposizione e regrediscono, di norma, dopo 24 – 48 ore senza ulteriori complicazioni. I sintomi più frequenti sono: febbre, faringite, tosse, difficoltà respiratoria, cefalea, raffreddore, lacrimazione, dermatite, nausea e vomito. Tali sintomi sono solitamente transitori e generalmente non richiedono alcun tipo di trattamento.

Cosa fare: Evitare di stazionare lungo le coste rocciose durante le mareggiate che si verificano subito dopo periodi di calma. In presenza di sintomi ricollegabili all’alga tossica è necessario allontanarsi immediatamente dalla spiaggia. Talvolta sono sufficienti spostamenti di alcune decine di metri per eliminare o attenuare i malesseri. In alcuni casi i disturbi scompaiono rapidamente soggiornando in locali dotati di impianto di condizionamento. Vanno protetti in particolare i bambini, gli anziani e le persone affette da patologie dell’apparato respiratorio ad esempio gli asmatici, gli allergici, ecc. I sintomi sono solitamente transitori, regrediscono spontaneamente nel giro di poche ore; se persistono o si aggravano è opportuno consultare il proprio medico curante. Il ricorso ai presidi di Pronto soccorso dovrà essere riservato solo ai casi più gravi e persistenti.

Eventuali ulteriori informazioni potranno essere richieste chiamando il numero verde gratuito, messo a disposizione dall’Osservatorio Epidemiologico Regionale, 800 210 144 dal lunedì al venerdì dalle ore 8:30 alle ore 18:00.

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