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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Anatocismo, tribunale di Bari condanna banca: dovrà restituire interessi non dovuti ad un'azienda

La sentenza, resa nota dall'Adusbef, chiude una vicenda durata quasi 16 anni: la banca riteneva di avere un credito verso l'azienda di 150mila euro, invece dovrà essere l'istituto bancario a versare alla società la somma di 35mila euro

Il Tribunale di Bari condanna una banca per anatocismo, disponendo la restituzione di una somma di circa 35mila euro ad un'azienda barese. Della sentenza, depositata il 23 febbraio scorso, dà notizia in un comunicato l'Adusbef Puglia, l'Associazione difesa utenti servizi bancari, finanziari, postali e assicurativi. I giudici hanno condannato Banca Antonveneta (che nelle more del giudizio è stata fusa in Monte dei Paschi di Siena)  a risarcire una società pugliese, incappata nella pratica dell'anatocismo bancario. La sentenza - spiega la nota di Adusbef - ha infatti condannato la banca a restituire la somma di oltre € 35.042,05 con la maggiorazione di interessi. Secondo la sentenza del Tribunale di Bari – Giudice dott.ssa Concetta Potito - sul conto corrente della società sarebbero state commesse numerose violazioni: illegittima applicazione della capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi, illegittima applicazione delle commissioni, massimo scoperto, mancata pattuizione del tasso degli interessi passivi. 

La vicenda processuale era cominciata nel luglio del 2000, quando la società aveva  deciso di far verificare da un tribunale la correttezza del comportamento della banca. "La consulenza tecnica ammessa nel corso nel giudizio - spiega ancora Adusbef - ha riclassificato l'intero rapporto, azzerando la richiesta della banca, che riteneva di avere un credito verso l'azienda di Euro 149.875,21 (originarie Lire 290.198.870) e condannandola invece a pagare alla società attrice oltre euro 35.000,00 più interessi". 

"E' una delle tante battaglie in cui l'associazione è impegnata e delle tante vittorie conseguite in tutta Italia - dichiara l'avvocato Massimo Melpignano, vicepresidente Adusbef per la Puglia, che ha difeso l'azienda contro la banca - Non ci stancheremo mai di invitare i cittadini, i consumatori e le imprese a verificare sempre la legittimità del comportamento di banche e finanziarie, e a denunciare tutti i casi di abuso e di sopruso. 16 anni di processo per il primo grado sono tantissimi, e come sempre in questi casi il ringraziamento più grande deve essere indirizzato a tutti quei cittadini, come nel caso in questione, che non piegano la testa e hanno il coraggio di andare fino in fondo.  Le nostre battaglie continuano, come sempre, non solo su un piano processuale ma anche su un piano informativo e divulgativo, per tenere sempre alta l'attenzione su temi di grande interesse per la collettività e per la sopravvivenza di tante famiglie e di tanti imprenditori". 

Il testo integrale del provvedimento è pubblicato sul sito Adusbef www.adusbef.bari.it ed è liberamente scaricabile.

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