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Cronaca

Salta la cerimonia di commemorazione di Giuseppe Mizzi, vittima di mafia, per le direttive del Coronavirus: "Bari non dimentica"

Mizzi fu ucciso nel 2011 mentre stava tornando a casa dal lavoro. Il messaggio del primo cittadino sui social: "Cittadino onesto e un lavoratore esemplare, vittima innocente di una violenza cieca e furiosa"

Salta a causa delle direttive anti contagio per il Coronavirus la cerimonia di commemorazione di Giuseppe Mizzi, ucciso a Bari mentre tornava a casa dal lavoro nella primavera del 2011. A comunicarlo è stato il sindaco Decaro attraverso la sua pagina social: "Non sarà l’emergenza sanitaria a farci dimenticare che una moglie ha perso il suo compagno di vita, che due bimbi nel pieno della loro infanzia hanno perso il proprio padre, che i genitori hanno perso un figlio e che la nostra comunità ha perso un cittadino onesto e un lavoratore esemplare, vittima innocente di una violenza cieca e furiosa, per cui la vita delle persone non ha valore. Una vita spezzata, quella di Pino, da criminali senza scrupoli, che hanno lacerato e insanguinato quel quartiere".

"Ma noi siamo qui, come ogni anno. Lo dobbiamo a Giuseppe e a noi stessi, alla nostra città - ha aggiunto il primo cittadino - Siamo qui a ricordare a tutti, specie ai ragazzi, che esiste una linea di confine chiara e inequivocabile tra "noi" e "loro". Una linea che va tracciata ogni giorno. Tra la società dei giusti e la società mafiosa. Senza aree intermedie, zone grigie, interpretazioni, sfumature. Perché da una parte ci sono la civiltà, il diritto, il lavoro, l’onestà, gli affetti, la morale. Dall’altra la barbarie, il sangue, il carcere, la morte. Per questo Bari non dimentica il sacrificio di Pino e di tutte le vittime innocenti di mafia".

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