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Cronaca

Appalti sanità, la Procura chiede condanna a un anno per Lady Asl

Lea Cosentino, ex direttore generale della Asl di Bari, è accusata di turbativa d'asta nel processo su una gara d'appalto per l'installazione di distributori di alimenti e bevande negli ospedali baresi

A una settimana di distanza dall'assoluzione dall'accusa di concorso in abuso d'ufficio con il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, la Procura di Bari chiede una nuova condanna per "Lady Asl", Lea Cosentino, ex direttore generale della Asl Bari.

LE ACCUSE - Cosentino è imputata per turbativa d'asta in un processo relativo ad una gara d'appalto indetta dalla Asl nel 2008 per l'installazione di 80 distributori di bevande e alimenti negli ospedali. Nel processo con rito abbreviato che si sta celebrando davanti al gup Giulia Romanazzi i pm hanno chiesto per 'Lady Asl' la condanna ad un anno di reclusione. Chiesta anche la condanna a un anno e quattro mesi per Sante Storelli (società Sdg Vending, aggiudicataria dell'appalto).  Per gli altri due imputati che non hanno chiesto riti alternativi, Antonio Colella (ex capo area gestione patrimonio della stessa asl) e Nunzio Galano, legale rappresentante della società' Sigma srl, anche questa aggiudicataria dell'appalto asl, i pm Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis hanno chiesto il rinvio a giudizio. Per tutti l'accusa è di turbativa d'asta. Chiesta l'assoluzione "perché il fatto non sussiste" per il reato di frode in pubbliche forniture, contestato a Storelli e Galano. L'udienza proseguirà l'11 dicembre con le discussioni dei difensori.

LE INDAGINI - L'inchiesta della Procura di Bari portò nell'agosto 2010 al sequestro dei distributori. Le indagini si sono sviluppate grazie all'analisi dei documenti, all'esame di persone a conoscenza dei fatti e alle intercettazioni disposte in altri procedimenti della Procura che coinvolgono i fratelli Tarantini e Cosentino. Secondo la Procura, la Sigma avrebbe vinto nel 2008 la gara indetta dalla asl presentando un'offerta più vantaggiosa. A gara vinta, l'allora dg della asl avrebbe annullato l'appalto (avendo appurato che a Galano era riconducibile un'altra società partecipante all'appalto, appunto la Sdg Vending), riaffidandolo, tramite un accordo privato, alla stessa Sdg Vending, ad un prezzo inferiore e quindi più vantaggioso per l'aggiudicatario, sfavorevole per la Asl.

 

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