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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Pronto a compiere azioni violente e dotato di armi: arrestato 23enne per terrorismo neonazista a Sammichele di Bari

Secondo le indagini condotte dalla Polizia, Luigi Antonio Pennelli sarebbe il comandante della cellula italiana dell'organizzazione terroristica statunitense 'The Base'. Sulle armi, sequestrate in casa del ragazzo, sarebbero stati incisi i nomi degli attentatori 'suprematisti bianchi' Traini, Breivik e Tarrant

Sarebbe stato pronto a compiere azioni violente "a difesa della razza bianca" e si sarebbe presentato, agli aspiranti adepti, come unico referente del movimento sul territorio nazionale dell'organizzazione terroristica suprematista statunitense “The Base'. Questa mattina, a Sammichele di Bari, gli uomini della Polizia di Stato hanno arrestato il 23enne (originario di Acquaviva), Luigi Antonio Pennelli, accusato dei reati di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. 

L'operazione della Polizia: "Pronto al sacrificio estremo"

L'ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, su richiesta della  Procura della Repubblica, a seguito di una complessa attività investigativa avviata nel 2021 dalla Digos della Questura di Bari e dal Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione Ucigos, nell’ambito del monitoraggio di ambienti virtuali suprematisti e di estrema destra, collegati al canale 'Sieg Heil', utilizzato dal giovane per promuovere contenuti antisemiti, misogini  e di matrice neonazista fino a dichiararsi pronto al sacrificio estremo e a compiere imprecisate azioni violente.

Secondo le indagini, compiute attraverso intercettazioni  ambientali e l'analisi telematica dei device sequestrati nel corso di perquisizione domiciliare eseguita presso l’abitazione dell’indagato, il giovane farebbe parte del gruppo terroristico americano 'The Base' agendo in Italia con il nome 'Lone Wolf'. Avrebbe costruito la propria identità informatica come 'Comandante della Base' ed avrebbe diffuso il materiale propagandistico del gruppo, rimodulandolo e traducendolo in lingua italiana: le ricostruzioni degli inquirenti avrebbero permesso di evidenziare la creazione di un’entità composta da 3, 4 membri, organizzata sul web dal giovane pugliese che si sarebbe anche proposto in prima persona per l’esecuzione di azioni violente. L’intenzione di costituire una cellula di tale associazione terroristica nel nostro Paese avrebbe trovato conferma nella disponibilità da parte del giovane di armi, sequestrate nel corso della perquisizione domiciliare. Su queste ultime e sulle relative custodie sarebbero state rinvenute iscrizioni riportanti caratteri dell’alfabeto runicotra cui la 'runa othala' ed i nomi di noti suprematisti responsabili di attacchi terroristici, Traini, Breivik e Tarrant.  Secondo quanto riportato dall'Ansa, nella chat di Telegram l'indagato avrebbe condiviso un video nel quale verrebbero anche rivolte anche minacce di morte alla senatrice Liliana Segre. 

Allarmanti sarebbero i punti di contatto tra il materiale sequestrato in casa del giovane pugliese e quello utilizzato da Payton Gendron, statunitense di 18 anni, autore dell’attentato commesso a Buffalo (negli Stati Uniti) il 14 maggio 2022. Il giovane americano assassinò dieci persone e ferì altre tre, sparando in pieno centro cittadino. Come si evince dal video dell’attentato diffuso online in diretta streaming, anche sulle armi utilizzate da Gendron erano vergati i nomi dei 'terroristi bianchi' Tarrant e Breivik e presentavano simboli specifici dell’ideologia di estrema destra come la 'runa othala' anch’essa utilizzata nella terminologia nazionalsocialista. Tali evidenze testimoniano infatti come entrambi i giovani si sarebbero ispirati agli stessi modelli e che l’intenzione dell’italiano fosse quella di passare all’azione

L’analisi dei supporti informatici avrebbe evidenziato, inoltre, riferimenti alla volontà di procurarsi armi, nonché la capacità di costruire ghost gun da realizzare in prospettiva attraverso l’acquisto di una stampante 3D. L’indagine avrebbe interrotto l’azione criminale del giovane suprematista, radicalizzatosi attraverso il web, entrato in contatto con il leader dell'organizzazione terroristica che, considerandolo parte del disegno terroristico collettivo, lo avrebbero indottrinato per diffondere valori, schemi ed obiettivi del sodalizio anche in Italia ed affinché lo stesso proseguisse nell’attività di proselitismo sul territorio nazionale.

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