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Cronaca

Divertirsi e ascoltare se stessi fin da piccoli: lo yoga si fa a misura di bambino

Il progetto 'Balyayoga' è da 15 anni attivo in tutta Italia, realizzato da due pedagogisti e formatori baresi. Una tecnica sempre più diffusa e apprezzata da genitori che scelgono un percorso innovativo per i loro figli

Divertirsi, prima di tutto, per imparare all'ascolto del sé fin dalla tenera età, con benefici sulla propria crescita e a lungo termine: lo yoga è una disciplina utile a tutte le età, anche quando è praticato dai bambini attraverso un approccio appositamente studiato per le loro. A Bari c'è un'associazione da tempo all'avanguardia in Italia su una tematica sempre più d'attualità nel dibattito educativo coinvolgendo i genitori che cercano attività per i loro figli, da svolgere anche insieme: 'Balyayoga' opera da 15 anni grazie al contributo di Gianni Zollo e Barbara Ladisa, insegnanti di yoga ma anche pedagogisti, fautori di una tecnica innovativa con al centro le esigenze dei più piccoli. Non un semplice adattamento delle tecniche per adulti: "I bambini che praticano balyayoga - spiega Zollo - hanno come primo obiettivo il divertimento. Ci sono quindi diverse differenze con la disciplina tradizionale: in questo caso, per esempio, le posizioni sono più piccole, vanno tenute per meno tempo e hanno nomi di animali. Vengono svolti anche giochi di animazione e con le carte. In tutto ciò, però, non vengono trascurati gli aspetti della meditazione e dell'ascolto del sé".

Il significato della parola balyayoga

La parola balya, infatti, in sanscrito, significa proprio 'per i bambini', quasi a ricordare la quasi identica parola che ha una i al posto della y, derivante dal francese ma con possibili influenze dell'affascinante lingua asiatica ma con radici indo-europee. I benefici per i piccoli si vedono col passare del tempo: "Non esistono miracoli immediati - prosegue Zollo -. Le altre attività che vengono da loro svolte tendono a proiettare l'attenzione verso l'esterno. Il balyayoga invece lo conduce verso l'interno e si riflette nella loro crescita, però su un lungo periodo". La disciplina si può praticare anche al nido rafforzando, in questo caso, il rapporto con il proprio genitore, con il quale viene condivisa l'attività.

Progetto sperimentale al quartiere San Paolo

Il progetto Balyayoga punta a crescere ulteriormente: "Il nostro sogno - spiega ancora Zollo - è quello di aprire delle scuole accessibili a tutti, un po' come avviene in Australia, Svezia e Finlandia, con una base pedagogica proprio sullo yoga. A breve termine, invece, partirà un progetto sperimentale sl San Paolo, Grazie alla Fondazione Giovanni Paolo II saranno aperte due sezioni del nido che avranno anche il balyayoga tra i metodi educativi". Un'attività propedeutica a uno sport o allo studio scolastico, ma anche un'utile approccio alla vita per far bene a se stessi e agli altri.

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