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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Bancarotta Ferrovie Sud Est, scatta il blitz GdF: undici arrestati, perquisizioni e sequestri

Nell'inchiesta del pool della Procura di Bari anche 29 indagati. Tra le persone arrestate anche l'ex amministratore Luigi Fiorillo

La Guardia di Finanza ha arrestato 11 persone, tra cui l'ex amministratore unico delle Ferrovie Sud Est, Luigi Fiorillo, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Bari sul crac da 230 milioni delle Ferrovie Sud Est. Complessivamente sono 29 le persone indagate dal pool di magistrati baresi composto dal procuratore aggiunto Roberto Rossi e dai pm Bruna Manganelli, Luciana Silvestris e Francesco Bretone. Le indagini hanno riguardato un presunto "sistema di dissipazione del patrimonio pubblico appartenente alle Fse".

Inchiesta crac Ferrovie Sud Est: in nomi degli arrestati

La vicenda e le accuse

Le accuse contestate, a vario titolo, sono di bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale. I fatti oggetto di indagine si riferiscono agli anni 2001-2015, fino a quando la società è stata commissariata. Secondo i magistrati vi sarebbe stato un "radicato sistema di affidamenti ad personam di incarichi professionali e di appalti milionari per servizi, lavori e forniture, cui è conseguita una esposizione debitoria" di centinaia di milioni din euro. I provvedimenti restrittivi, le perquisizioni e i sequestri sono stati effettuati a Bari, Roma, Bologna, Lecce e Maglie. Ferrovie Sud Est è attualmente una società interamente partecipata dal Ministero dei Trasporti, concessionaria per la Regione Puglia del servizio ferroviario, acquistata circa un anno fa da Ferrovie dello Stato e al momento sottoposta a procedura di concordato preventivo in continuità. 

I sequestri e le carte dell'inchiesta

La Gdf ha eseguito sequestri preventivi fino al valore di circa 90 milioni di euro nei confronti di 15 indagati dell'inchiesta. L'indagine è stata avviata a marzo 2016 dopo la relazione del commissario straordinario di Fse integrata da ulteriori esposti della Procura. Nella relazione si individuavano alcune ipotetiche cause del dissesto tra cui, spiega il gip "una lunga serie di atti e decisioni che hanno progressivamente depauperato il patrimonio della società e compromesso gravemente il suo equilibrio economico-finanziari". Nelle carte dell'indagine si evidenzia che l'ex amministratore unico di Fse, Luigi Fiorillo, avrebbe frequentato "lussuosi ristoranti e sale da the, ponendo le relative spese a carico della società". Tra gli acquisti vi sarebbe stata una bottiglia di vino da 2600 euro comprata nel giugno 2009 da un'enoteca di Roma. Fiorillo, inoltre, si sarebbe fatto rimborsare per anni 14mila euro al mese per l’autista personale, pur essendo la società dotata di un proprio autista.

Emiliano: "Soddisfazione per il lavoro dei magistrati"

Sull'inchiesta è intervenuto anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che esprime “soddisfazione” per il lavoro dei magistrati. “Come è noto - spiega il presidente - la ferrovia Sud Est attraversa buona parte della Puglia e serve un bacino di centinaia di migliaia di persone che usano treni e bus per i loro spostamenti di studio o di lavoro. Ma in questi ultimi anni abbiamo assistito a una progressiva spoliazione e depauperamento dell'azienda, che fino all'intervento dei commissari straordinari prima e di Ferrovie dello Stato per la gestione poi non riusciva a garantire i servizi minimi in sicurezza. Ora la Magistratura sta facendo chiarezza su quegli anni bui, durante i quali in pochi si sono arricchiti e in molti non sono riusciti ad andare a scuola, all'università, al lavoro o semplicemente nei luoghi di vacanza, forse anche perché gli amministratori pensavano a costituirsi cospicui e illeciti patrimoni personali invece di far funzionare treni e bus. Completeremo quindi la bonifica della società e consegneremo ai pugliesi linee rinnovate e sicure, contraddistinte dalla capillarità che è propria delle antiche Sud-Est".

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