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Giovedì, 21 Settembre 2023
Cronaca

L'onda arcobaleno del Pride si prepara a invadere il centro: "Ci sarà azione simbolica contro gli attacchi del Governo"

L'intervista al portavoce dell'evento che dal pomeriggio di oggi invaderà il capoluogo per rivendicare i diritti della comunità Lgbtqi+

Manca poco all'arrivo dell'onda arcobaleno del Bari Pride in città e gli organizzatori stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli per una manifestazione che non mancherà di lanciare forti segnali al Governo Meloni. Ne abbiamo parlato con uno dei portavoce del Bari Pride 2023, Ciro Saracino

Come si articolerà l'evento?

A livello organizzativo è tutto pronto come già annunciato. Il programma prevede dalle 15 alle 16 i primi interventi politici su quelle che sono le rivendicazioni del Pride. Alle 16 si parte con il corteo ordinario, che prevede anche un'azione simbolica davanti al palazzo della Prefettura, che rappresenta il Governo. Un gesto simbolico per dire la nostra contro gli attacchi soprattutto alle famiglie omogenitoriali. Poi in piazza Umberto è previsto il comizio e un momento di divertimento con musica e la possibilità di consumare qualcosa da mangiare sul posto. 

Ciro Saracino-2 Rispetto al 2022 è un Pride più politico?

Il Pride è sempre politico, anche nella sua manifestazioni esteriori, perché bisogna rivendicare il diritto a essere se stessi e autodeterminarsi. Rispetto all'anno scorso non è cambiato il tenore politico, ma il contesto, perché abbiamo un governo che frontalmente attacca i diritti della comunità Lgbtqi+ plus, basta vedere i limiti nel contesto lavorativo e gli attacchi alle minoranze. Negli anni passati c'era anche la rabbia di non aver raggiunto risultati a livello politico, come la legge regionale sull'omobitransbifobia o il ddl Zan.

Quest'anno c'è stata anche una marcia di avvicinamento al Pride, con iniziative in altri Comuni

L'idea delle iniziative in altre città è un fattore politico molto importante, questo perché le città già di per sé non sono sicure per persone della comunità Lgbtqi+. Pensiamo ad esempio ai contesti di provincia dove le istituzioni arrivano meno su questi temi. Io ad esempio sono originario della provincia di Taranto, ma in provincia di rischia di vivere un maggiore contesto di emarginazione, quindi il fatto di arrivarci e anche che tanti comuni abbiamo deciso di aderire al Pride, è importante come segnale politico.

Bari è ancora città di discriminazioni?

La quotidianità a Bari è quella di una città del Meridione e vive le contraddizioni di un contesto di precarietà. Episodi discriminatori esistono anche nella nostra città, ma fortunatamente c'è una rete di associazioni e istituzioni per portare avanti una serie di istanze e che fanno rete in tal senso. Sicuramente in città ci sono stati avanzamenti ma il lavoro da fare è ancora tanto, soprattutto da punto di vista culturale e dell'informazione. Se così non fosse non organizzeremmo un percorso del Pride cosi importante. Tra gli strumenti importanti in questo percorso ci sono anche la carriera alias all'Università e in alcune scuole del capoluogo.

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