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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Biblioteche per pochi "eletti" - Ad Architettura il libero accesso ai saperi sembra non essere un diritto di tutti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Il sapere è un diritto riconosciuto dalla nostra Costituzione. Da sempre ci si è battuti per poter garantire un sapere libero, che fosse alla portata di tutti e non di pochi "eletti". Nel nostro Politecnico, però, questo diritto non viene riconosciuto. Lo spostamento del Dipartimento di Architettura e Urbanistica ha comportato lo smantellamento della biblioteca e in data 22 Marzo 2012 un patrimonio prezioso si è perso irrimediabilmente: molti libri della biblioteca del dipartimento sono stati consegnati ad un'associazione studentesca, scelta secondo non si sa quale criterio, che ha ben pensato di darli in “adozione” a singoli studenti.

Possibile che non ci fosse spazio all'interno di tutto il Politecnico per ospitare questi libri? Era inevitabile dismettere un patrimonio culturale che era a disposizione di tutti? Ora solo pochi potranno usufruirne, i più fortunati o i più veloci, mentre gli altri avranno una biblioteca in meno dove poter cercare materiale per i propri studi, che non abbonda di certo nelle nostre facoltà (un problema che tantissimi studenti sentono quotidianamente).

Ormai siamo all'assurdo. Se da un lato ci dicono che non ci sono fondi per acquistare nuovo materiale e potenziare le biblioteche, dall'altro non si riesce a trovare uno spazio per mantenere quel poco che il Politecnico metteva a disposizione degli studenti.

Da sempre rivendichiamo spazi e servizi per gli studenti, per un sapere a disposizione di tutti. Ma oggi abbiamo raggiunto il ridicolo.

Il Politecnico ha dipartimenti nuovissimi, con aule e spazi in abbondanza inutilizzati, dove gli studenti non hanno accesso. Non sarebbe costato nulla mettere da parte quei libri e quelle riviste in altri luoghi provvisoriamente per permetterne la consultazione.

Riteniamo inaccettabile tutto ciò, ormai un patrimonio che apparteneva a tutti gli studenti del Politecnico è andato perso per sempre e ciò che era un bene comune e di tutti, ora è diventato privato e di pochi privilegiati. L'amministrazione dovrà appurare le responsabilità di questo spreco e impedire che un'assurdità del genere possa verificarsi di nuovo.

Il diritto al sapere determina il futuro di ogni cittadino, della società, della sua democrazia, dei suoi caratteri di uguaglianza, dei suoi processi di trasformazione e del suo sviluppo.

Piero Calamandrei diceva: “Non si ha vera democrazia laddove l’accesso all’istruzione non è garantito in misura pari a tutti”.

Oggi, questo diritto è stato calpestato.

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