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Cronaca

Blackout in sala operatoria a Bari, "medici costretti a operare con la luce del telefonino"

La denuncia del sindacato Usppi in merito a un episodio, avvenuto lo scorso 25 agosto nell'ospedale San Paolo: "L'energia elettrica è mancata per 35 minuti". La Asl: interruzione dovuta a frequenti sbalzi della rete Enel, nessuna conseguenza per il paziente

Un blackout in sala operatoria, con l'èquipe medica costretta "ad eseguire l’intervento chirurgico nel quale era impegnata utilizzando la torcia di uno smartphone". A denunciare l'episodio, avvenuto lo scorso 25 agosto nell'ospedale San Paolo di Bari, è il sindacato Usppi.

"Dalle annotazioni sul registro delle attività chirurgiche - si legge nella nota diffusa dal sindacato - risulta che l’energia elettrica è mancata per 35 minuti, dalle 19.18 alle 19.53, e che i gruppi di continuità non sono entrati in funzione". Sempre secondo l'Usppi, non si tratterebbe "di un fatto isolato", in quanto "altri blackout si sarebbero verificati in passato". 

"Si tratta di un fatto da terzo mondo", dichiara il segretario Nicola Brescia, "chiedendo al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, la rimozione del direttore sanitario dell’Asl di Bari". "Occorre segnalare il degrado di idee, di programmazione, di assistenza, di funzionalità, di una politica sanitaria a dir poco carente - prosegue la nota -, di atti prodotti in assenza del confronto sindacale, di procedure poco trasparenti messe in atto dalla Direzione Sanitaria, trascurando un modello più funzionale e rispondente ai bisogni, alle risorse umane, all'assistenza a garanzia per le fasce più deboli e alla omogeneizzazione delle prestazioni da erogare sull'intero territorio. La deludente e approssimativa gestione sanitaria della Asl/Ba da parte di un Direttore Sanitario, ha raggiunto livelli non più accettabili, con situazioni paradossali che ledono i diritti dell'utenza".

In merito alla vicenda, la Asl ha spiegato che il blackout è stato causato da frequenti sbalzi di tensione delle rete di distribuzione Enel e che questi hanno fatto scattare le protezioni dell'interruttore generale del gruppo statico di continuità, e la sua temporanea disconnessione. In quel momento - secondo quanto accertato dalla Asl - era in corso un solo intervento: il ventilatore - riferisce la Asl - avrebbe continuato a funzionare in quanto dotato di batteria interna senza alcuna conseguenza per il paziente.

Successivamente l'Asl, in una nota, ha precisato che "l’Area tecnica aziendale e E - Distribuzione, la società del gruppo Enel che gestisce la rete di media e bassa tensione in Italia, hanno lavorato in sinergia per testare e migliorare il " degli apparati elettrici presso l’Ospedale San Paolo. Si è tenuto infatti oggi (30 settembre, ndr) un tavolo tecnico istruttorio di approfondimento, all’esito del quale sono stati pianificati gli interventi necessari per una ulteriore e definitiva messa in sicurezza dei sistemi elettrici. Nel merito, inoltre, della denuncia mossa dal sindacato Usppi a commento dell’episodio, la direzione generale della Asl prende le distanze e rigetta con fermezza le dichiarazioni offensive e lesive della professionalità del direttore sanitario".

(foto di repertorio)

(aggiornato il 30 settembre alle 19.06)

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