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Cronaca Noicàttaro

Braccianti sfruttati per la raccolta dell'uva a Noicattaro: arrestati imprenditore e 'caporale'

In manette sono finiti un 80enne e un 41enne di origini africane: nei vigneti lavoravano quattro migranti che vivevano in pessime condizioni igieniche e in alloggi fatiscenti

I Carabinieri hanno arrestato due persone, tra cui un 80enne titolare di un'impresa agricola di Noicattaro e un 37enne di origini ghanesi, durante alcuni controlli sullo sfruttamento del lavoro. I militari hanno focalizzato la loro attenzione su alcuni vigneti alla periferia del paese, dove erano stati individuati una roulotte e un container in cui vivevano alcuni giovani di origine africana i quali si occupavano di tutte le attività riguardanti la cura delle piante e la raccolta dell'uva.

I controlli hanno consentito di identificare quattro cittadini ghanesi, di età compresa tra i 41 ed i 21 anni, uno dei quali con permesso di soggiorno scaduto. Dalle verifiche, è immediatamente emerso che il 41enne, regolarmente assunto nell’azienda, aveva il compito di reclutare la manodopera da impiegare e di organizzare e dirigere le varie mansioni degli altri lavoratori che venivano pagati 35 euro al giorno per un lavoro di 6-8 quotidiane. La paga minima, in base al contratto nazionale, ne prevede almeno 67 lorde. I braccianti vivevano in alloggi fatiscenti tra cui un box di lamiera e una roulotte, in cattive condizioni igieniche e spazi ristretti. Chi si lamentava, inoltre, secondo quanto accertato dai Carabinieri, veniva minacciato dal 'caporale' di essere sostituito. L'80enne e il 41enne sono stati arrestati per sfruttamento del lavoro e di intermediazione illecita. Tra le presunte violazioni contestate anche l’impiego di lavoratori privi di permesso di soggiorno, l’omessa formazione dei dipendenti sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro, l’impiego di lavoratori subordinati “in nero” e il divieto di retribuzione mediante pagamenti non tracciabili. I due sono stati condotti ai domiciliari. Elevate complessivamente sanzioni amministrative per 31mila euro e ammende per 20mila, assieme alla sospensione dell'attività produttiva.

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