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Cronaca

Branchi di cinghiali nei campi, nuovi avvistamenti nel Barese. Agricoltori "allo stremo": "Serve piano nazionale"

Coldiretti torna a lanciare l'allarme dopo le ultime segnalazioni da Monopoli, Altamura e dal Foggiano: "Danni enormi nei campi e pericoli per la sicurezza, necessari interventi mirati"

Il problema della presenza di branchi di cinghiali continua a preoccupare gli agricoltori pugliesi. Dopo gli ultimi avvistamenti a Monopoli e Altamura, e nel Foggiano, Coldiretti Puglia torna a lanciare l'allarme per i danni provocati dai "quotidiani raid nelle campagne e nei pascoli": "Non è più rinviabile - sottolinea l'associazione in una nota - il piano nazionale per la gestione delle specie selvatiche".

"Con la Puglia invasa da 250mila selvatici non c’è solo la peste dei cinghiali, ma è allarme – aggiunge Coldiretti Puglia - per la sicurezza delle persone in campagna e città con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani": un problema che caratterizzerebbe, in particolare, "le aree della Murgia barese e tarantina, del Gargano e del subappennino dauno".

"I branchi dei cinghiali – sottolinea la Coldiretti – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti – viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale".

E mentre molti, agricoltori e non, secondo l'associazione non denuncerebbero perché "scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni, quella dei danni provocati dagli animali selvatici in Puglia è diventata "una situazione insostenibile – insiste la Coldiretti regionale - che sta provocando l'abbandono delle aree interne, con problemi sociali, economici e ambientali". Di qui, la volontà, da parte della Coldiretti Puglia, di ribadire "l’esigenza di interventi mirati e su larga scala per ridurre la minaccia dei cinghiali a livello nazionale".
 

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