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Cronaca

Calcioscommesse: interrogati i 'Masiello boys', Quarta indagato

Dopo le ammissioni fatte in questi giorni da Masiello anche Carella e Giacobbe avrebbero deciso di collaborare alle indagini. Intanto l'imprenditore leccese tirato in ballo dall'ex biancorosso, ora iscritto nel registro degli indagati, si difende: "Fatti privi di fondamento"

Dopo la scarcerazione di Masiello, da ieri ai domiciliari dopo la scelta di collaborare con gli inquirenti, anche i suoi due amici e presunti complici, Gianni Carella e Fabio Giacobbe, avrebbero deciso di raccontare tutto ai giudici. Questa mattina, infatti, il pm Angelillis è tornato nel carcere di Bari per ascoltare i due "Masiello Boys" su richiesta dei loro difensori, gli avvocati Mario e Carlo Russo Frattasi.

QUARTA ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI - A Carella e Giacobbe gli inquirenti potrebbero chiedere innanzitutto di fornire nuovi dettagli sul coinvolgimento dell'imprenditore salentino Carlo Quarta, indicato da Masiello come il presunto emissario del Lecce che gli avrebbe consegnato la cifra di 230mila per perdere il derby. Ora Quarta è stato iscritto nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di frode sportiva. Ma la Procura ha anche aperto un fascicolo d'inchiesta sulla fuga di notizie che avrebbe portato alla pubblicazione sui giornali del nome di Quarta.

Intanto però l'imprenditore leccese respinge seccamente le accuse. A riportate le sue dichiarazioni è l'Ansa. Per Quarta quanto raccontato da Masiello sarebbe del tutto "privo di fondamento" e secondo quanto si è appreso avrebbe già dato la sua disponibilità - attraverso i suoi legali - a chiarire la vicenda con il pm.

'MAGLIA BIANCOROSSA' DENUNCIA BELLAVISTA - Mentre ieri sera un gruppo di tifosi ha atteso Masiello fuori dal carcere mostrando una striscione di protesta, questa mattina l'associazione 'Maglia biancorossa' ha presentato una denuncia in Procura contro l'ex biancorosso Antonio Bellavista,anch'egli coinvolto - l'estate scorsa - nell'inchiesta calcioscommesse della Procura di Cremona. L'iniztaivfa nei confronti di Bellavista ha spiegato il presidente dell'associazione Mimmo Magistro, è partita dalle dichiarazioni rilasciate dall'ex calciatore, che avrebbe parlato della vendita della partite come una "prassi consolidata" per il Bari, infangando così l'onore della maglia e dei suoi ex calciatori. Magistro ha annunciato inoltre che l'associazione chiderà di costituirsi parte civile contro anche nell'inchiesta che vede coinvolto Masiello e altri calciatori. Tra i firmatari della denuncia presentata oggi, compaiono anche ex calciatori, tra i quali Antonio Di Gennaro e Pasquale Loseto, e lo storico giornalista sportivo del Bari, Gianni Antonucci (presidente onorario dell'associazione), assistiti dall'avvocato Francesco Paolo Sisto.

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