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Cronaca

Calcioscommesse: "Masiello leader indiscusso delle combine"

Nel provvedimento di arresto il gip sottolinea il ruolo chiave dell'ex difensore biancorosso. Ma molti erano i calciatori disposti a "vendere le partite al migliore offerente". Nel giro anche alcuni ultrà

Il ruolo di "leader indiscusso e capo carismatico" di Andrea Masiello, ma anche un'associazione a delinquere efficiente capace di "operare in maniera indisturbata sull'intero territorio nazionale", falsando gli esiti degli incontri di calcio di serie A e dello stesso campionato di calcio.

PARTITE "VENDUTE AL MIGLIOR OFFERENTE" - E' quanto scrive il gip di Bari Giovanni Abbattista nell'ordinanza di arresto dell'ex difensore biancorosso e dei suoi amici scommettitori. Masiello, tuttavia, non avrebbe mai potuto agire senza il contributo "vitale" dei suoi compagni di squadra. Molti erano, secondo gli investigatori, i giocatori del Bari che alla fine dello scorso campionato erano "sul mercato", cioè erano disposti a vendere i risultati delle partite al miglior offerente. I risultati delle gare venivano negoziati con gruppi diversi di scommettittori, dagli "zingari"dell'inchiesta Last Bet di Cremona ai ristoratori e faccendieri locali, fino agli stessi tifosi.

IL RUOLO DEGLI ULTRA' - Secondo gli inquirenti, infatti, una volta raggiunta la matematica retrocessione, la squadra sarebbe stata oggetto di pressioni da parte di alcune frange di tifosi i quali avrebbero imposto ai giocatori di perdere alcune partite, in modo da poter anche loro lucrare sulle scommesse. Questo aspetto emergerebbe nell'interrogatorio del 27 dicembre 2012 dell'ex centrocampista barese Marco Rossi, ora al Cesena. Alcuni capi ultrà avrebbero intimato ai rappresentanti dei giocatori, tra cui il portiere Gillet e lo stesso Andrea Masiello, di perdere le due partite di campionato, ovvero Cesena-Bari e Bari-Sampdoria, in quanto avevano essi stessi scommesso sulla sconfitta del Bari. Secondo Rossi, tuttavia, i calciatori avrebbero respinto le richieste dei tifosi.

DERBY BARI-LECCE: MASIELLO AMMETTE - Dopo aver più volte negato nel corso degli interrogatori, con una nota inviata al pm Ciro Angelillis il 28 marzo scorso Masiello avrebbe ammesso la combine sul derby dello scorso 15 maggio. Per quella partita venduta Masiello avrebbe ricevuto 50mila euro mentre i suoi amici-scommettitori arrestati, Gianni Carella e Fabio Giacobbe, avrebbero ricevuto durante in un incontro in un hotel di Lecce 180.000 euro da un faccendiere probabilmente vicino al Lecce che i carabinieri stanno per identificare. Masiello avrebbe ammesso inoltre di aver colto l'occasione per fare il clamoroso autogol in modo rendere certo il risultato a favore del Lecce e assicurarsi la somma promessa.

IL 'PROTOCOLLO MASIELLO' - Secondo gli inquirenti Masiello avrebbe sfruttato le proprie conoscenze nel mondo del calcio e il suo "ascedente" di capitano della squadra per orientare le scommesse del gruppo e per condizionare le prestazioni calcistiche dei suoi compagni. In particolare le pressioni sui compagni sarebbero state rappresentate soprattutto da promesse di lauti guadagni. Nel progettare le combine, inoltre, il calciatore avrebbe seguito una serie di "regole fisse", come ad esempio, avvicinare sempre un difensore della squadra avversaria da corrompere perchè in grado di condizionare in ogni momento il risultato finale delle partite.

 

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