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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

'Io medico, giuro...', a Bari la campagna della Fnomceo: "In prima linea durante la pandemia Covid"

I manifesti della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri sono apparsi nelle principali città italiane. Vengono richiamati i valori richiamati nel Giuramneto e nel Codice Deontologico della professione medica

"Io medico giuro: di curare tutti, senza discriminazione; che avrò cura di te, in ogni emergenza; che ti curerò senza arrendermi mai". È la promessa dei medici baresi, protagonisti della nuova campagna pubblicitaria della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. Anche a Bari, e nelle altre principali città italiane, i cartelloni 6x3 si rifanno ai valori richiamati nel Giuramneto e nel Codice Deontologico della professione medica. Valori che vengono messi in pratica sempre, ma che sono diventati drammaticamente evidenti durante l’emergenza Covid-19. "È stato soprattutto allora che i medici hanno seguito i loro principi - spiegano dalla Federazione - e adempiuto al loro dovere con impegno e abnegazione, sino all’estremo sacrificio: sono più di 170 i medici e gli odontoiatri che hanno perso la vita nel corso dell’epidemia, come ricorda il Portale della Federazione, listato a lutto in loro memoria."

La campagna mostra dunque i volti stanchi dei medici, segnati dalle mascherine e dagli occhiali indossati durante turni massacranti; le loro figure coperte dalle visiere e dalle tute integrali che proteggono dal rischio biologico ma permettono a stento di riconoscersi, tanto da dover scrivere sulla schiena il proprio nome. Richiama alla mente le immagini drammatiche cui ci hanno quasi assuefatto i media nei mesi scorsi. Rievoca la fatica instancabile dei tanti medici che hanno svolto il proprio lavoro con dedizione e generosità, spesso senza adeguate protezioni, e che non hanno conquistato la ribalta delle cronache.

"È una consapevolezza che matura e si evolve nel tempo, una promessa che si rinnova e si mantiene continuamente e che non viene mai infranta, perché è l’essenza stessa della professione. Ed è per questo che non basta il titolo della laurea per chiamarsi medico, occorre l’ingresso e la permanenza nell’Ordine e l’adesione a principi autonomamente condivisi, che impegnano a mettere al servizio del bene, degli altri, della comunità le competenze acquisite – ricorda il presidente di Fnomceo, Filippo Anelli -. Il significato di quel Giuramento è diventato drammaticamente reale e manifesto durante l’epidemia di Covid-19: è allora che tutti hanno visto quelle parole, quei precetti, farsi carne, assumere le sembianze dei medici impegnati nella gestione dell’emergenza. Ma non c’è giorno che quelle stesse parole non diventino atti concreti, al servizio della salute e del bene comune: è questo dovere, così pesante per densità e importanza, così leggero perché è inscindibile dall’essere medico, che vogliamo trasmettere e comunicare".

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