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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Cinquanta giorni di agonia dopo incidente: 14 indagati per morte carabiniere

Si tratta di 12 medici del Policlinico, uno dell'Ospedale San Paolo e uno dell'Ospedale della Murgia di Altamura. Al militare, Giovanni Scalera, sarebbe stata diagnosticata in ritardo una lesione al fegato. Disposta l'autopsia sul corpo del 37enne

Quattordici medici (12 del Policlinico di Bari, uno dell'ospedale San Paolo e un altro dell'ospedale della Murgia di Altamura) sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla pm della Procura di Bari, Simona Filoni, nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Giovanni Scalera, 37enne carabiniere residente a Bitritto ma in servizio nella provincia di Matera, deceduto lo scorso 7 aprile dopo circa 50 giorni di agonia a seguito di un incidente stradale avvenuto ad Altamura il 21 febbraio.

Dopo lo schianto tra la sua auto e quella di un 70enne (indagato per omicidio colposo), il 37enne aveva riportato numerose fratture, lesioni alla milza e un ematoma al fegato e , secondo i familiari e il legale, sarebbe stato curato nell'ospedale della Murgia con terapie a base di cortisone. Successivamente dopo alcuni giorni di febbre alta e gonfiori ad un braccio, sarebbe stato trasferito in ortopedia per valutare un intervento chirurgico al femore, ma la famiglia ne decise il trasferimento nell'ospedale San Paolo di Bari. Lì, i medici, gli avrebbero messo il gesso al bacino e lo avrebbero dimesso dopo 15 giorni prescrivendogli un mese di riposo. A casa, invece, dopo una decina di giorni, il 37enne presentava numerosi sintomi come vomito, diarrea, pallore e tremore: i familiari hanno quindi deciso di chiamare il 118 che ha trasportato il militare al Policlinico, dove, dopo una tac, gli sarebbe stata riscontrata una lesione al fegato.

Scalera sarebbe stato quindi sottoposto ad intervento chirurgico e successive trasfusioni, ma una settimana in terapia intensiva i medici avrebbero riscontrato un coagulo, trattato con eparina. Il paziente è deceduto per arresto cardiaco il 7 aprile. I carabinieri, su delega della Procura, stanno acquisendo la documentazione sanitaria nei 3 ospedali. Disposta anche l'autopsia, affidata al medico legale Roberto Vaglio e al chirurgo Michele De Palma.

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