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Cronaca

Detenuto aggredisce poliziotti penitenziari, "ma rischiano anche il contagio della malattia"

L'episodio, avvenuto nel Pronto soccorso del Policlinico, è stato denunciato dal Si.P.Pe.. Secondo quanto riferito dal segretario del sindacato, Michele Cardascia, il detenuto sarebbe stato affetto da patologie infettive, con conseguente rischio di contagio per gli agenti

Agenti della Polizia penitenziaria e medici aggrediti da un detenuto nel Pronto soccorso del Policlinico. A rendere noto l'episodio, avvenuto lo scorso 1° maggio, è il Sip.P.Pe, Sindacato di Polizia penitenziaria.

Il detenuto, accompagnato in ospedale dal personale del Nucleo Traduzioni e Piantonamenti del Corpo di Polizia Penitenziaria per dei tagli che si era procurato, giunto al pronto soccorso avrebbe rifiutato le cure, sputando contro il personale di scorta e i sanitari, cercando anche di morderli. Gli agenti di scorta sono poi riusciti a bloccarlo, riportando lesioni guaribili in cinque giorni.

"Il personale di Polizia Penitenziaria - dichiara il Segretario Locale del Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria) di Bari Michele Cardascia - non è stato adeguatamente equipaggiato dei necessari mezzi di protezione e questo, purtroppo, avviene spesso durante i servizi di traduzione e piantonamento del carcere di Bari. Il detenuto - continua il sindacalista del Si.P.Pe. - probabilmente era affetto da patologie contagiose e pertanto appare tragicomico che la Direzione del Carcere possa ancora tollerare che dei poliziotti penitenziari possano lavorare con la paura, il timore del contagio di qualche malattia".

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