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Cronaca

Carcere, la denuncia dell'Osapp: "Nel reparto femminile condizioni da terzo mondo"

Il vicesegretario generale nazionale dell'Organizzazione sindacale autonoma di Polizia Penitenziaria (Osapp) Domenico Mastrulli chiede il trasferimento temporaneo delle detenute in un'altra struttura e l'avvio di interventi urgenti di manutenzione

Vivono in una situazione di degrado "da terzo mondo" le venti donne detenute nel reparto femminile del carcere di Bari. A lanciare l'allarme è il vicesegretario nazionale dell'Organizzazione sindacale autonoma di Polizia Penitenziaria (Osapp) Domenico Mastrulli, al termine di un sopralluogo tenuto oggi nel carcere di Bari.

Mastrulli chiede che le detenute vengano temporaneamente trasferite in un'altra struttura, come quella disponibile nel carcere di Trani, per permettere urgenti lavori di manutenzione e recupero del padiglione.

L'Osapp è da sempre in prima linea nel denunciare le situazioni di criticità presenti all'interno delle carceri pugliesi. Tra queste, il penitenziario di Bari sarebbe quello più interessato dal problema del sovraffollamento. La struttura infatti ospita 550 detenuti rispetto ai 220 previsti, con 360 unità di polizia penitenziaria rispetto ai previsti 395. Una situazione insostenibile che secondo il sindacato sarebbe anche all'origine dei numerosi casi di suicidio in cella, in costante crescita nel 2011.

"Con la prevista realizzazione della cittadella della giustizia - ha concluso Mastrulli - la situazione sicuramente migliorerà pertanto è ingiusto ed anacronistico che i detenuti vivano in questa grave situazione di degrado sociale ed ambientale". Secondo il recente accordo tra Comune e Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, il nuovo carcere dovrebbe sorgere nella zona dello stadio San Nicola, andando ad affiancare la vecchia struttura del quartiere Carrassi che continuerebbe comunque ad essere operativa.

 

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