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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Rissa in carcere tra detenuti, Sappe: "Sicurezza degli operatori sempre più a rischio"

L'episodio, avvenuto lunedì scorso, denunciato dal Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria, che torna a sottolineare la carenza di organico nella struttura, "pressoché sguarnita soprattutto nelle ore serali e notturne"

Una rissa in carcere, scoppiata nell'area passeggio, tra detenuti che si sono affrontati "con armi rudimentali e lamette". L'episodio, avvenuto lunedì scorso nel carcere di Bari, è stato reso noto dal Sappe - sindacato autonomo di polizia penitenziaria - che torna a lanciare l'allarme sui rischi per la sicurezza di chi opera nella struttura, legati innanzitutto ad una cronica carenza di organica.

Il fatto di violenza, secondo quanto riferito dal sidnacato in una nota, si sarebbe verificato lunedì intorno alle 13 (visitato in mattinata da alcuni esponenti dei radicali) "dopo l’immissione ai passeggi dei detenuti A.S.(alta sicurezza), circa una quarantina, ristretti alla III° sezione ed  appartenenti ai clan  Misceo-Campanale". "Una volta chiusi i detenuti - ricostruisce il Sappe - mentre l’addetto al controllo di questi ultimi, verificava anche il corretto  passaggio  dei  detenuti  della  IV°  sezione  appartenenti  alla  fazione  contrapposta che  si  recavano  alla  zona  passeggi  a  loro  destinata, si scatenava l’inferno all’interno del passeggio destinata  alla  III° sezione, in  quanto  una  quindicina  di  detenuti  provvisti  di  armi rudimentali e lamette, probabilmente lanciate dalle finestre della III° sezione che si affaccia proprio  sui  passeggi, si affrontavano provocandosi una serie di  ferite anche gravi". A quel punto, "uno sparuto numero di agenti penitenziari, richiamati  dalle  urla" è intervenuto per sedare la rissa, entrando nel passeggio e riuscendo, con grande rischio, a disarmare e separare i contendenti, soccorrendo i feriti.

"Negli  ultimi  tempi - prosegue il Sappe nella nota - il  carcere  di  Bari  è  salito  alle cronache  soprattutto  per  le  molte  manifestazioni  rieducative  poste  in  essere  dalla  Direzione  dell’Istituto  che  sono  state  salutate positivamente anche dal Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, ma nel  contempo dobbiamo denunciare anche la progressiva diminuzione di sicurezza del carcere, che soprattutto nelle ore serali e notturne  è pressochè sguarnito, nonostante la presenza di tanti detenuti appartenenti alla criminalità organizzata sia barese che nazionale ed anche di un “presunto” terrorista islamista". "Il Sappe - conclude la nota - ritiene che a questo punto la Direzione del carcere, come pure l’amministrazione penitenziaria regionale e centrale, dimostrino grande responsabilità poiché quanto  accaduto è molto grave e il penitenziario di Bari, allo stato, non è attrezzato per far fronte a  ciò, sia  per  la  carenza  di  poliziotti  penitenziari  che  ormai  sono  allo  stremo  per  lo  stress dell’attività  lavorativa,  sia  per  inadeguatezza  della  struttura".

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