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Cronaca

Cibi scaduti nella mensa del carcere di Bari. Il Sippe: "Attentato alla salute pubblica"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Ieri, nel carcere di Bari, la commissione che verifica la salubrità del servizio mensa per i poliziotti penitenziari, a seguito di sopralluogo nelle cucine, ha avuto una sgradevole sorpresa che ha fatto arrabbiare, non poco, i lavoratori del carcere che, a quanto pare, avrebbero ricevuto dei pasti scaduti e non conservati in modo adeguato.

La commissione, infatti, nel frigorifero della cucina avrebbe riscontrato la presenza di cibi già cotti qualche giorno prima e destinati ad essere serviti nei giorni successivi.

Sempre all'interno del frigorifero sarebbero stati trovati alimenti scaduti, in cattivo stato di conservazione e, in alcuni di questi, non era indicata neanche la provenienza.

Sulla vicenda interviene subito Michele Cardascia, segretario locale del Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria) il quale afferma che la commissione, vista la gravità dei fatti accertati, ha anche segnalato la questione al Direttore del Carcere, il quale però, non sembra abbia disposto, in via cautelare, la sospensione temporanea del servizio finalizzata a prevenire eventi lesivi.

"E' vietato - dichiara Cardascia del Si.P.Pe. - distribuire per il consumo sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione e proprio perché qui è in pericolo la salute pubblica, è stato presentato un esposto al VISAG Territoriale affinchè siano attivate tutte le procedure urgenti. Nel frattempo però, da oggi il personale, per paura di ammalarsi e per protesta, si sarebbe astenuto dalla mensa"

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