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Cronaca Poggiofranco / Viale Gandhi Mohandas

Mafia, Caselli: "La politica non sia collusa". A Poggiofranco la maratona di Radio Kreattiva

Seicento ragazzi delle scuole baresi alla manifestazione per la legalità organizzata dopo i fatti del San Paolo. Il procuratore capo di Torino: "Più polizia non serve se non si tagliano i legami tra criminalità e politica"

Tutti insieme per discutere di antimafia e legalità, e per ribadire un secco no alla criminalità. Circa seicento ragazzi di 23 scuole baresi si sono dati appuntamento questa mattina nel parco Don Tonino Bello di Poggiofranco per la maratona radiofonica di Radio Kreattiva, la webradio antimafia fatta dagli studenti e nata da un progetto dell'Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata del Comune. Tanti gli ospiti della manifestazione, organizzata dopo il triplice omicidio al San Paolo che ha riportato alla ribalta l'emergenza criminalità a Bari.

CASELLI: "PIU' POLIZIA NON BASTA, LA POLITICA NON SIA COLLUSA" - Ad aprire la lunga maratona che proseguirà fino a sera è stato il collegamento telefonico con il procuratore capo della Repubblica di Torino, Giancarlo Caselli. Parole forti, quelle usate dal magistrato, per parlare di lotta alla mafia: "La politica deve pensare a bonificare se stessa: basta politica collusa, compiacente, che con la mafia ci fa anche affari o tollera che si facciano affari con la mafia. Ci vuole uno scatto di orgoglio, un pulizia morale in tutte le componenti della cosa pubblica e delle istituzioni, a partire dalla politica, dal potere dirigenziale del nostro Paese". Per Caselli, "una presenza di polizia, carabinieri, di vigili urbani cosiddetti di prossimità, più vicini ai cittadini, è una cosa buona. Ma per quanto riguarda la grande criminalità, non è tanto la polizia di strada ma è soprattutto la polizia investigativa, l'intelligence, le indagini di carattere patrimoniale, le attività che possono rescindere i torbidi legami con pezzi della politica". "Questa - ha rilevato - è la forza delle mafie". "La mafia - ha precisato - non ha mai abbassato la testa, ha cambiato strategia. Invece delle azioni eclatanti, stragi e omicidi clamorosi, da molto tempo preferisce il cono d'ombra, non fare notizia, per fare meglio i suoi affari". "L'economia illegale e mafiosa - ha evidenziato - oggi è il centro dei problemi che riguardano il crimine organizzato" che "non smette mai di tessere quel reticolo di rapporti con pezzi della politica, dell'economia, della finanza e delle istituzioni, che sono la sua spina dorsale". "Che sono - ha concluso - la ragion d'essere del suo potere, ciò che spiega perché le mafie nel nostro paese sono roba che ci infesta, appesta da un paio di secoli, se non di più".

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