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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Caso Bellomo, archiviata inchiesta su presunte minacce e calunnia a Conte

L'indagine, partita a Bari, era approdata a Roma dopo che il gup si era dichiarato incompetente. Lo scorso maggio il pm Carlo Villani al termine degli accertamenti ha avanzato la richiesta di archiviazione ora accolta dal gip

E' stata archiviata l'inchiesta romana nei confronti di Francesco Bellomo, ex giudice del Consiglio di Stato. A riportare la notizia è l'Adnkronos. 

Bellomo era accusato di calunnia e minacce ad un corpo politico amministrativo o giudiziario nei confronti dell'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, quando quest'ultimo ricopriva l'incarico di vicepresidente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, e verso la collega Concetta Plantamura, componente della commissione all'epoca del procedimento disciplinare al quale l'ex giudice fu sottoposto, dopo lo scandalo sulle borsiste, venendo poi destituito. 

L'indagine, partita a Bari, era arrivata a Roma dopo che il gup si era dichiarato incompetente. Lo scorso maggio il pm Carlo Villani al termine degli accertamenti ha avanzato la richiesta di archiviazione ora accolta dal gip. 

Secondo l'accusa iniziale, riporta sempre l'AdnKronoso, Bellomo avrebbe "incolpato falsamente" Conte e Plantamura di aver esercitato "in modo strumentale e illegale il potere disciplinare", svolgendo "deliberatamente e sistematicamente" una "attività di oppressione" nei suoi confronti "mossa da un palese intento persecutorio". Nella richiesta di archiviazione, secondo il pm Villani, invece in relazione all'ipotesi della calunnia "non ricorrono gli estremi dell'ipotizzato grave delitto sia per difetto dell'elemento oggettivo che soggettivo del reato" e che " con l'atto di citazione Bellomo non intendeva certo muovere accuse penali, avendo piuttosto agito per l'accertamento di un illecito civile e il conseguente risarcimento danni, certamente strumentale al procedimento disciplinare che stava subendo". In merito all'accusa di minaccia, spiegava il pm nella richiesta di archiviazione, "l'idoneità non sussiste dal punto di vista soggettivo, relativamente ai soggetti destinatari della memoria, né dal punto di vista oggettivo non essendosi infatti verificato l'evento del reato, l'impedimento o il turbamento dell'attività, atteso che sia la commissione disciplinare che il Cpga hanno normalmente proseguito il loro iter". 

L'avvocato Cataldo Intrieri difensore di Bellomo si dichiara soddisfatto. "Per la terza volta consecutiva il dottor Bellomo - dice il penalista all'Adnkronos - è stato prosciolto dalle accuse mossegli, nonostante la gogna mediatica, si tratta di vicende private e senza rilevanza penale".

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