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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Caso marò, Emiliano: "Pressioni per farli ripartire, indaghi la Procura militare"

Il sindaco sulla vicenda di Latorre e Girone: "Quella sera Monti mi chiamò chiedendomi di non interferire". Il Consiglio comunale approva all'unanimità una risoluzione sul caso dei due fucilieri

Un'inchiesta della Procura di Roma e della Procura militare per capire "chi e con che mezzi ha convinto Girone e Latorre a tornare in India nonostante la situazione infernale che era stata creata a causa delle incertezze della nostra diplomazia e delle incertezze del nostro governo". E' questa la richiesta avanzata oggi dal sindaco Michele Emiliano, che ha annunciato di aver informato il procuratore militare De Palma "del fatto che Salvatore Girone è partito per Roma con la ferma volontà di non ripartire per l'India ed è tornato invece, chissà per quale ragione, convinto di dovere partire ad ogni costo". "Ci tengo che questa cosa sia accertata - ha aggiunto Emiliano - e la mia è una vera e propria denuncia, perché se Salvatore ha deciso di sua spontanea volontà va tutto bene, ma se qualcuno avesse anche semplicemente prefigurato un danno per lui e/o per la sua famiglia o per la sua carriera per indurlo a partire, ci troveremmo di fronte a una situazione suscettibile di valutazione penale".

"RISCHIANO PENA DI MORTE, CI APPELLEREMO AD AMNESTY" - Girone e Latorre, ha poi spiegato il sindaco, rischiano la pena di morte perchè l'accusa a loro carico è di omicidio volontario, e in questi casi l'ordinamento indiano prevede anche la pena capitale. "Siamo costretti a chiedere un intervento di Amnesty International - ha spiegato il sindaco - perché c'é una situazione assolutamente paradossale: l'imputazione della quale i due marò italiani rispondono prevede la pena capitale e questa cosa è stata da me personalmente accertata parlando con i loro avvocati".  "Tutti coloro che si stanno affannando per rassicurare opinione pubblica e famiglie sul fatto che la pena di morte non è prevista - ha proseguito Emiliano - temo che stiano facendo una operazione involontariamente di disinformazione".

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LA TELEFONATA DI MONTI - Il sindaco ha poi anche raccontato di aver ricevuto una telefonata da Monti la sera in cui si trovava a casa di Girone, in cui il presidente del Consiglio gli chiedeva di non interferire sulla volontà di Girone di ripartire. "Non ho minimamente interferito - ha raccontato Emiliano - perché il presidente del Consiglio mi ha dato questo indirizzo e io l'ho rispettato". "Ovviamente - ha aggiunto - ho detto al presidente del Consiglio che mi auguravo che come il sindaco e i familiari non avrebbero interferito sulla volontà di Girone in una direzione, nessuno avesse fatto la stessa operazione al contrario". "Perché - ha concluso - laddove fosse stata fatta questa operazione, si trattava di una attività secondo me suscettibile di una valutazione penale".

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LA RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE - Intanto nella seduta di questo pomeriggio il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità la risoluzione proposta dal sindaco, che prevede che il primo cittadino si attivi in prima persona per sollecitare "la massima mobilitazione del Governo e del Parlamento presso l’Unione indiana e tutte le sedi internazionali per la soluzione della crisi, al fine di ottenere il più celere rientro in patria di Girone e Latorre, liberi da ogni peso e da ogni costrizione".

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