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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Cassano delle Murge

Cassano si mobilita contro il 'Progetto Lame': “Opera inutile e rischiosa"

Suscita perpessità il progetto voluto dal Comune per proteggere l'abitato da eventuali alluvioni, che prevede la costruzione di due enormi vasche di raccolta nelle zone più alte del paese. Il comitato cittadino "Lamafutura" ha presentato un esposto e avviato una raccolta firme per cercare di bloccarlo

Le firme raccolte hanno superato soglia 1500. I cittadini di Cassano si stanno mobilitando con ogni mezzo per impedire che il “Progetto Lame” possa diventare operativo. L’attenzione della cittadinanza sta crescendo, anche grazie all’attivazione del comitato “Lama Futura” , che da circa un mese sta conducendo una battaglia per sollecitare i cassanesi ad essere informati su quello che potrebbe avvenire fra non molto tempo nella loro città. Tutto nasce quando l’amministrazione comunale, attualmente guidata dal sindaco Maria Pia Di Medio, decide di approvare un progetto che ha l’obiettivo di garantire la protezione idraulica dell’abitato, in particolare della zona nord-ovest della cittadina a pochi chilometri di Bari.

In sostanza, il progetto approvato  prevede la costruzione di due enormi vasche di raccolta   nelle zone più alte del paese, una ai piedi della collina di via Santeramo e una sotto la cosiddetta “grotta del lupo”, nei pressi del convento cittadino. Un’opera da 4 milioni di euro che rischia di veder abbattute decine di querce secolari a pochi metri dall’area del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. A detta dei progettisti quest’opera sarebbe realizzata per proteggere Cassano da eventuali alluvioni,  ma secondo il parere dell’ingegnere Antonio Mavellia del comitato cittadino “Lama Futura” si tratta “di un falso in quanto le idee prospettate non risolvono il problema idraulico dell’abitato essendo basate su un’errata proposta progettuale”.

In un esposto, indirizzato tra gli altri al prefetto di Bari Mario Tafaro e al presidente della Regione Nichi Vendola, l’ingegnere Mavellia spiega nel dettaglio le motivazioni tecniche e procedurali che lo inducono a  richiedere, a nome della cittadinanza, una variazione dell’idea progettuale.

“Dalla documentazione progettuale”, si legge nell’esposto, “non si evince  sia stata effettuata una  valutazione tecnica riguardante una diversa soluzione progettuale, né se vi siano state apportate tutte le integrazioni e prescrizioni pur richieste dall’Autorità di Bacino, in particolare non è stata eseguita alcuna verifica idraulica sulla capacità di deflusso del canale a contorno chiuso esistente”.

“Le perplessità che avanziamo -  racconta Mavellia -  sono sia di natura procedurale che di matrice tecnica, vorremmo capire da dove nasce l’idea di installare due vasconi alla sommità di Cassano, dove andranno a convogliarsi le acque provenienti dal bacino numero 4 e dal bacino delle cave, se è vero che solo il 20% dell’acqua piovana che scorrerà dalle Murge di via Santeramo sarà contenuta nel vascone: questi sono alcuni dei quesiti su cui attendiamo puntuale risposta".

Nell’esposto, l’ingegnere  ritiene che nel progetto (messo a gara dal Comune per l’esecuzione tecnica)  “non sia stata eseguita alcuna quantificazione oggettiva delle conseguenze e degli eventuali danni, sia di carattere igienico sanitario che strutturali, dovuti a risalite capillari di acqua ed umidità nei fabbricati immediatamente a ridosso di una vasca di accumulo nonché dei pericoli alle persone imputabili al sifonamento, ossia al cedimento delle strutture di contenimento, in occasione di eventi eccezionali e sismici”.

Per queste, insieme ad una altra serie di importanti ragioni, il comitato “Lama Futura” ha chiesto l’annullamento di tutti gli atti inerenti l’esecuzione dell’opera. I dubbi sollevati dal Comitato non sembrano possano bloccare la gara. Il sindaco Di Medio ha più volte rispedito al mittente “i dubbi” mettendo in evidenza la bontà della proposta progettuale realizzata da una società privata per conto del Comune. In queste ultime ore pare che l’idea del primo cittadino possa essere quella di far terminare la gara di aggiudicazione per poi operare una variante all’opera. Ma si tratta di un pour parler che, al momento, non è stato confermato da fonti ufficiali. La battaglia del Comitato “Lama Futura” va avanti.
 

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