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Cronaca Bari Vecchia / Piazza del Ferrarese

Una catena umana in piazza del Ferrarese per ricordare la strage di Capaci

Le campane delle chiese del centro storico di Bari hanno suonato alle 17.58, orario dell'esplosione che uccise Giovanni Falcone e la sua scorta, mentre tutta la piazza era riunita in una silenziosa catena umana

Una catena umana ha riempito piazza del Ferrarese oggi pomeriggio a Bari in ricordo della strage di Capaci. Nel ventennale dell'attentato mafioso in cui persero la vita  il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro; Bari li ricorda con una serie di eventi organizzati dall'associazione "Libera - associazioni, nomi e numeri contro le mafie, e l'agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità del Comune di Bari. Tutti gli eventi che rientrano nel progetto “In direzione ostinata e legale” in programma a Bari dal 17 al 26 maggio, si sono poi aperti ad una discussione più ampia, incapaci di rimanere indifferenti all'attentato di Brindisi di sabato scorso.

Il pomeriggio nella piazza è trascorso tra lavori realizzati dai ragazzi accorsi per la “la festa della memoria e dell'impegno” e l'alternarsi su un palco di rappresentanti di istituto, ragazzi, magistrati e rappresentanti istituzionali che hanno dato vita ad un tour de force di pensieri, tributi e testimonianze di cosa significhi la legalità oggi. L'assessore alla politiche educative e giovanili, Fabio Losito nel suo intervento ha ricordato l'impegno del Comune di Bari che ha messo a disposizione quattro pullman per permettere agli studenti di Bari di raggiungere la manifestazione contro la violenza che sabato 26 maggio si terrà a Brindisi.

Una catena umana per ricordare le vittime di Mafia



Ad un certo punto però il tutto si interrompe, tutti, mano nella mano formano una catena umana che unisce  giovani e adulti dal palco fino all'estremità della piazza, mentre esortati dal palco  gridano “Io non ho paura”. Alle 17.58 proprio nel momento in cui l'esplosione uccise Giovanni Falcone e la sua scorta, cala però il silenzio e la catena umana tace per tre minuti, fino al risuonare di tutte le campane del centro storico. Ma il ricordo non finisce qui e subito riprendono le voci dal palco e si raggiunge un momento toccante tra le testimonianze dei familiari di vittime di mafia che invitano alla legalità i ragazzi e che non trovano pace. A distinguersi su tutti è poi la voce di Matilde Montinaro, sorella di Antonio, capo scorta di Giovanni Falcone:  “Stamattina dopo 20 anni si parlava di Falcone e della scorta. Sono indignata perché quei ragazzi hanno un nome che non va dimenticato! Non dimentichiamoci la loro abnegazione allo Stato e che lo facevano per poche migliaia di lire – ha poi continuato parlando della tragedia di Brindisi – Sabato 23 maggio era il giorno in cui esplose la bomba a Capaci ed era sabato anche a Brindisi il giorno dell'esplosione, la mia paura ascoltando quella notizia era quella di non continuare più tutto questo, ma non è successo e siamo tutti qui a ricordare quel giorno e che Melissa è una figlia di tutti noi”.

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