rotate-mobile
Cronaca Japigia / Via Natale Loiacono

Japigia e Bari vecchia: due beni confiscati alla mafia diventano centri giovanili

La riqualificazione nell'ambito di un progetto del Comune volto a combattere i fenomeni di devianza giovanile. Nei due centri si svolgeranno progetti educativi e attività di orientamento e formazione

Uno in piazza San Pietro a Bari vecchia, l'altro in via Loiacono al quartiere Japigia. Due beni confiscati alla mafia, riqualificati e trasformati rispettivamente in un Centro risorse per ragazzi e in una comunità di prima accoglienza per giovani e adolescenti. Le due nuove strutture sono state inaugurate oggi dal sindaco Michele Emiliano e dall'assessore al Welfare Ludovico Abbaticchio.

IL PROGETTO - Il progetto del Comune di Bari che ha portato al recupero dei due beni si chiama “L’albero che non c’è”, e si rivolge a ragazzi tra i 15 ed i 18 anni, residenti nel capoluogo, e a ragazzi tra i 15 ed i 21 anni, transitati nel circuito penale. L’iniziativa rientra nell’ambito del PON FESR “Sicurezza per lo sviluppo - Obiettivo Convergenza 2007 - 2013”, volto a contenere gli effetti delle manifestazioni di devianza giovanile. Le attività de “L’albero che non c’è” sono state affidate per 11 mesi all’ATS costituita dalla cooperativa sociale CAPS, dall’associazione UNISCO e dal consorzio Meridia.

I SERVIZI OFFERTI - All'interno del Centro risorse vi saranno attività di orientamento, organizzazione di incontri formativi e laboratori creativi, percorsi di sensibilizzazione ai diritti/doveri di cittadinanza, creazione di “tool kit” per conoscere il territorio e la rete dei servizi dedicati. La Comunità di prima accoglienza si occuperà, invece, dell’elaborazione di progetti educativi individualizzati, di segretariato sociale e attivazione della rete territoriale. Il progetto prevede, inoltre, attività di coordinamento e integrazione con i servizi del territorio, di monitoraggio e valutazione, di comunicazione e diffusione dei risultati.

EMILIANO - “Gli immobili confiscati - ha dichiarato il sindaco Emiliano - sorgono entrambi in due luoghi simbolici. In piazza San Pietro sono visibili ancora i colpi di kalashnikov della guerra di mafia, che solo pochi anni fa imperversava nel Borgo antico. Questi nuovi presidi si occupano di evitare che il destino dei bambini, qui a Bari vecchia, sia segnato per il solo fatto di essere nati qui. Il nostro desiderio di cambiare il loro destino già scritto, qui e negli altri quartieri difficili, è un obiettivo che si sta realizzando anche grazie ai beni dei mafiosi. Mafiosi che hanno rovinato le loro vite, perché sono morti o finiti in carcere, con tutte le conseguenze a livello familiare, in termini di disperazione e abbandono, che ne conseguono. Noi non abbandoniamo i figli di nessuno, perché lo Stato è qui presente e si prende la responsabilità di restituire a tutti i bambini, senza distinzione, le stesse possibilità come prescritto dalla Costituzione. Questa capacità che lo Stato deve avere, anche se ci vorrà molta pazienza, è l’unica strada per cambiare le cose”.

ABBATICCHIO - “Attraverso la sinergia tra pubblico e privato-sociale e il raccordo tra formazione e mondo del lavoro,- ha dichiarato l'assessore al Welfare -  L’Albero che non c’è mira ad offrire strumenti concreti per l’integrazione e l’inclusione dei nostri ragazzi. Saranno realizzate azioni di informazione e sensibilizzazione, progetti individualizzati di formazione ed inserimento lavorativo, con l’auspicio che i destinatari possano rendersi promotori di percorsi di partecipazione attiva alla comunità”.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Japigia e Bari vecchia: due beni confiscati alla mafia diventano centri giovanili

BariToday è in caricamento