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Cronaca

Chiusura CIE Palese, 'Undesiderioincomune' aderisce alla class action

L'associazione di donne aderisce all'iniziativa promossa nei giorni scorsi dall'associazione di giuristi democratici di Bari per chiedere l'immediata chiusura del centro di identificazione ed espulsione di Palese

L'associazione di donne 'Undesiderioincomune' aderisce alla class action promossa dall'associazione giuristi democratici per chiedere l'immediata chiusura del Centro di Identificazione ed Espulsione di Palese "per la sistematica violazione dei diritti fondamentali, anche al di là delle gravi condizioni igienico sanitarie".

Lo rende noto la stessa associazione in un comunicato. "I Cie - si legge - sono da chiudere non solo per le pur gravi condizioni igienico-sanitarie, ma perché ledono dignità e diritti inviolabili, infliggono trattamenti degradanti, sono incredibilmente costosi e fondamentalmente inutili". Undesiderioincomune, in particolare, condivide quanto già dichiarato altrove, ovvero che i Cie, "così come i rigidi controlli alle frontiere, le deportazioni coatte, i respingimenti in alto mare ed ai porti dell'Adriatico, il sistema centralizzato dei dati e delle impronte digitali, il legame indissolubile tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno, la criminalizzazione diffusa e la contrazione della soggettività giuridica degli immigrati, adempiono ad una precisa funzione politica, tra cui anche lo sfruttamento della forza-lavoro immigrata in Italia ed in Europa". Per questo se ne chiede "l'immediata chiusura a Bari, a Restinco ed in tutta Italia".
 

 

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