Sanità, il piano di riordino fa discutere: protesta contro la chiusura degli ospedali
Nel barese previsto lo smantellamento dei nosocomi di Terlizzi e Triggiano. E monta la protesta: i sindaci contestano il piano regionale, i cittadini si mobilitano sui social
Nove ospedali destinati alla chiusura su tutto il territorio regionale, e nei Comuni interessati dagli annunciati tagli monta già la protesta. La bozza del piano di riordino presentata venerdì scorso da Emiliano e Gorgoni scatena le proteste di amministrazioni e cittadini destinati a subire lo smantellamento dei proprio presidi ospedalieri. In provincia di Bari i nosocomi passeranno da 12 a 10, con la probabile chiusura degli ospedali di Terlizzi e Triggiano.
"Sono ovviamente contrario alla chiusura dell'Ospedale - commenta sulla sua pagina Facebook il sindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato - ma sono contrario anche alla previsione del riordino dello scorso dicembre di declassamento del nosocomio a presidio di lungodegenza, post acuti e riabilitazioni". "A fronte dei diversi milioni di euro spesi negli ultimi anni dalla Regione per migliorare una struttura che oggi sembra vogliano chiudere, da tre anni e mezzo - sottolinea Gemmato - resta inattuata la deliberazione di Giunta Regionale che prevedeva la costruzione dell’Ospedale del Nord Barese che servirebbe le Comunità di Terlizzi, Molfetta, Bisceglie e dei paesi limitrofi. L'Ospedale "di comprensorio" risolverebbe ogni problema, ottimizzando peraltro i livelli di assistenza attualmente garantiti dislocando l'offerta di servizi ospedalieri in tre sedi (Corato, Molfetta e Tetlizzi). Spero che il Presidente Emiliano e tutta l'Amministrazione Regionale si rendano conto che ogni ipotesi di ulteriore depotenziamento dell’Ospedale Michele Sarcone sarebbe una ferita al diritto alla Salute di tutti i cittadini, non solo dei terlizzesi".
A Triggiano il sindaco si dice sorpreso della decisione della Regione, mentre su Facebook è già partita la mobilitazione dei cittadini, con una pagina, "Ospedale Fallacara - Noi Ci Siamo, No Alla Chiusura", che nel giro di un paio di giorni ha già raccolto più di 2500 adesioni.