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Cronaca

"Nuove leve pronte a sparare" per una "guerra intestina in corso": la fotografia dell'Antimafia sul clan Strisciuglio a Bari

Ad affermarlo è l'ordinanza in cui, una settimana fa, è stato notifcato l'arresto di Antonio Monno, Domenico Remini e Christian Cucumazzo, i tre pregiudicati baresi condannati, a dicembre scorso, per l'omicidio di Antonio Luisi e il tentato omicidio di suo padre Luigi

Il clan malavitoso degli Strisciuglio di Bari "è impegnato, attualmente, in una guerra intestina di particolare gravità» e per questo è «attuale il pericolo che i tre soggetti rappresentano per la collettività qualora fossero a piede libero". Ad affermarlo è l'ordinanza in cui, una settimana fa, è stato notifcato l'arresto di Antonio Monno, Domenico Remini e Christian Cucumazzo, i tre pregiudicati baresi condannati, a dicembre scorso, per l'omicidio di Antonio Luisi e il tentato omicidio di suo padre Luigi, avvenuti ad aprile 2015 nel capoluogo pugliese.

Dopo la condanna, la Procura Antimafia ha rilevato la "nota pericolosità" dei tre, assieme alla "certezza - si ritiene - della reiterazione dei reati della stessa indole (qualora se ne ripresenti l’occasione), il contesto mafioso in cui operano e nel quale si riconoscono".

Per la Dda si tratta di  "un progetto basato sullo spargimento di sangue, al fine di risolvere le controversie interne ed esterne, che il clan mafioso degli Strisciuglio non ha per nulla affievolito nonostante i ripetuti patiti arresti, che è tuttora in vigore poiché può contare su nuove leve disposte a tutto, anche ad esaudire ordini omicidiari, con la brama di scalare le posizioni gerarchiche dell’organizzazione criminale mafiosa".

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