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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Collezione di macchine fotografiche rubata nel Trevigiano, ritrovata in un furgone al porto

Le 8 macchinette e i 30 obiettivi fotografici appartenevano a un 77enne residente nel Trevigiano, rimasto vittima del Covid. Gli agenti della Dogana li hanno ritrovati in un cassone in attesa di imbarcarsi per l'Albania

Ritorna al legittimo proprietario la collezione di macchine fotografiche sequestrate durante un controllo al porto di Bari. I Finanzieri del II Gruppo Bari ed i Funzionari della locale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno infatti restituito alla famiglia proprietaria una collezione di macchine fotografiche, sequestrata nel mese di marzo perché risultata rubata ad un 77enne di Fregona (nel Trevigiano), vittima del Covid. Il sequestro scaturì dal controllo eseguito, nel porto di Bari, di un furgone condotto da un cittadino albanese, residente in Italia nel padovano, contenente scatole e valige con merce varia, in procinto di imbarcarsi verso l’Albania; nell’occasione, all’interno di due colli, venivano rinvenute numerose macchinette fotografiche e vari obiettivi professionali che, peraltro, non rientravano tra quanto dichiarato all’esportazione.

Gli immediati approfondimenti svolti dalle Fiamme Gialle con l’ausilio delle banche dati di Polizia, su eventuali furti avvenuti nella zona di provenienza dell’uomo, consentivano di riscontrare presso la Stazione dei Carabinieri di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, una denuncia, sporta il mese precedente da una signora di Osigo, frazione di Fregona, per il furto di alcune macchinette ed obiettivi fotografici, i cui dati di riferimento coincidevano con buona parte della merce rinvenuta. All’esito di ulteriori accertamenti, si apprendeva che anche il sindaco di Fregona aveva fatto appello per la restituzione della collezione, appartenente al marito della denunciante, deceduto pochi giorni prima a causa del Covid-19; questi, grande appassionato di fotografia, come testimoniano le vittorie ottenute in diversi concorsi di settore, custodiva in cassaforte i pezzi più importanti, soprattutto dal punto di vista affettivo, della sua amata collezione, peraltro trafugata il giorno del suo funerale. A seguito del rinvenimento e del sequestro effettuato nel porto, la locale Procura della Repubblica ne ha disposto la restituzione alla signora, permettendole di rientrare in possesso dei beni e dei ricordi più preziosi del marito (8 macchinette e 30 obiettivi fotografici).

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