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Cronaca

Una data, lo stesso tragico destino: Libera ricorda Gaetano e Giovanbattista, vittime innocenti di mafia

Oggi a Carbonara la celebrazione con don Luigi Ciotti per ricordare il 15enne barese Gaetano Marchitelli e il tarantino Giovanbattista Tedesco

La memoria come strumento per combattere la mafia, attraverso il ricordo delle persone innocenti uccise dalla malavita. E' l'impegno di Libera, che oggi a Bari ricorderà due vittime innocenti di mafia, Gaetano Marchitelli e Giovanbattista Tedesco. La celebrazione si svolgerà nella chiesa di Santa Maria del Fonte, a Carbonara, alla presenza di don Luigi Ciotti.

"Il 2 ottobre - spiega l'associazione in una nota - è una data che ha segnato per sempre le vite di Francesca e Vito, i genitori di Gaetano, e di Teresa e Alessandro, la moglie e il figlio di Giovanbattista. Due vite strappate all'affetto e all'amore dei proprio cari in circostanze e tempi diversi, che non vogliamo dimenticare. Tragedie che hanno segnato la vita dei loro cari, e quella di un territorio, la Puglia, che purtroppo ancora oggi paga un prezzo di sangue troppo alto. Il 21 marzo 2018 la Giornata della Memoria e dell'Impegno sarà celebrata a Foggia per questi motivi e per rinnovare la nostra promessa di cittadini alla memoria e all'impegno".

Prima della funzione religiosa, alle 18.15, il vicesindaco Pierluigi Introna e il presidente del Municipio IV Nicola Acquaviva, accompagnati da Vitandrea Marzano, responsabile dell’Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata del Comune di Bari, deporranno un cuscino di fiori presso la lapide che ricorda Gaetano Marchitelli in piazza Umberto I a Carbonara.

Gaetano Marchitelli aveva 15 anni e, stava lavorando come tutte le sere a Carbonara, alla periferia di Bari. Un commando a bordo di un'auto ha sparato all'impazzata contro un gruppo di ragazzini fermi davanti a una pizzeria. Gaetano in quella pizzeria andava a lavorare per pagarsi gli studi. Era il 2 ottobre del 2003. Insieme a lui quella sera fu ferito anche un altro ragazzo, di soli 14 anni.

Giovanbattista Tedesco era capo della vigilanza all'Italsider di Taranto. Venne ucciso il 2 ottobre del 1989 dai killer della Sacra Corona Unita perché non aveva accettato di chiudere un occhio sui traffici illeciti che si svolgevano all'interno delle acciaierie. In quegli anni la Sacra Corona Unita era molto attiva e aveva allargato i propri affari anche all'impianto siderurgico.

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