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Cronaca Altamura

Ucciso in casa davanti alla famiglia: condannato a 25 anni il mandante dell'omicidio Cammisa

L'episodio contestato è avvenuto nel 2014 ad Altamura. Secondo le indagini, Donato Francesco Rinaldi avrebbe ordinato a Stefano Annoscia - anche lui sotto processo - di freddare Francesco Cammisa in casa

Condannato a 25 anni di carcere il 59enne Donato Francesco Rinaldi, imputato nel processo per l'omicidio di Francesco Cammisa, in cui è contestata l'aggravante mafiosa. I giudici della Corte di Assise di Bari si sono espressi così relativamente all'uccisione avvenuta ad Altamura il 16 giugno 2014: Rinaldi, ritenuto il capo dell’omonimo clan della città, avrebbe ordinato al suo sodale Stefano Annoscia, 28enne attualmente a processo per la stessa vicenda con rito abbreviato in qualità di esecutore materiale, di ammazzare Cammisa per una partita di droga non pagata.

Cammisa fu ucciso in casa, con due colpi di pistola, mentre era sdraiato sul letto in compagnia della figlia di 5 anni, dopo che il killer – con il volto coperto da un passamontagna – si era fatto aprire la porta dalla moglie della vittima. I due, che attualmente sono in carcere, sono stati arrestati dai carabinieri un anno fa, nell'ambito dell'inchiesta coordinata dai pm di Bari Renato Nitti e Marcello Barbanente che avevano chiesto per Rinaldi la condanna all’ergastolo. Il processo a carico di Annoscia si celebrerà il 3 marzo.

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