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Cronaca

Associazione mafiosa, traffico di droga e omicidio: 37 condanne per il clan Strisciuglio

Gli imputati condannati a pene comprese tra i 6 e i 27 anni. Il processo ha ricostruito le attività illecite del clan a partire dalla ricostituzione dopo il blitz "Eclissi" del gennaio 2006, che aveva decimato il gruppo criminale con 182 arresti

Condanne comprese tra i 27 e i sei anni di reclusione per 37 presunti affiliati al clan Strisciuglio accusati di associazione mafiosa e traffico di droga. La sentenza della Corte d'Assise di Bari è arrivata ieri sera, dopo 13 ore di camera di consiglio nell'aula bunker di Bitonto. Ad assistere all'udienza anche gli imputati, che hanno seguito la seduta dalle quattro celle che circondano l'aula.  I parenti degli imputati hanno assistito in videoconferenza alla lettura del dispositivo da una stanza separata da quella d'udienza, all'interno dello stesso Tribunale e le loro proteste, per le pesanti condanne inflitte, si sono sentite fin al piano superiore.

La condanna più pesante, a 27 anni di reclusione, è stata inflitta nei confronti del pregiudicato Vito Valentino, figlio del collaboratore di giustizia Giacomo Valentino. La Corte ha inflitto 27 condanne tra i 18 e i 17 anni di reclusione, superiori alle richieste dell'accusa. Il pm antimafia della Procura di Bari Patrizia Rautiis, che ha ereditato il processo dal pm Desirèe Digeronimo (ora trasferita alla Procura di Roma) aveva chiesto infatti 40 condanne a pene comprese fra 17 anni e 7 anni di reclusione (per complessivi 554 anni di carcere). Tre dei 40 imputati sono stati invece assolti.

Nel procedimento è contestato anche l'omicidio del pregiudicato Antonio Chiarolla, ucciso nell'ottobre 2006 con un colpo di pistola in pieno volto. Del delitto si è autoaccusato uno degli imputati, Giovanni Amoruso, da alcuni mesi collaboratore di giustizia, condannato a 10 anni di reclusione. È stato anche riconosciuto il risarcimento danni nei confronti della costituita parte civile, Patrizia Ceglie, moglie della vittima con provvisionale immediatamente esecutiva di 30mila euro.
 
Nel processo la Procura ha ricostruito le attività illecite del clan capeggiato da Domenico Strisciuglio, soprannominato ''Mimmo la luna'', dal 2006 al 2012, a partire dalla ''rigenerazione'' - come l'aveva definita il pm in aula - del gruppo criminale dopo il blitz ''Eclissi'' del gennaio 2006 che aveva decimato il clan con 182 arresti. ''Assoggettamento, intimidazione, omertà'' sono le parole ripetute dall'accusa nella requisitoria conclusiva. Il clan Strisciuglio, aveva detto il pm, rappresenta ''un contro-stato capace di seminare morte sul suo cammino''.

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