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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Altamura

Bomba alla sala giochi di Altamura, condanne definitive per il mandante e l'esecutore dell'attentato dinamitardo

La Cassazione ha respinto i ricorsi presentati da Mario D'Ambrosio e Luciano Forte relativamente ai fatti avvenuti a marzo del 2015, quando un ordigno esplose nel circolo privato 'Green Table'

Condanne definitive per il mandante ed uno degli esecutori materiali dell’attentato dinamitardo al circolo privato 'Green Table' di Altamura. Lo ha deciso la Cassazione, dichiarando inammissibile il ricorso proposto dagli imputati, che la Corte d’Appello di Bari il 16 ottobre del 2019, aveva riconosciuto colpevoli di diversi delitti per l'attentato dinamitardo. Tra questi, omicidio volontario con dolo eventuale e tentato omicidio plurimo, detenzione porto in luogo pubblico ed esplosione di ordigno, con l’aggravante del metodo mafioso.

I due imputati, uno già detenuto in carcere e l’altro in regime di arresti domiciliari, sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari. "Il provvedimento odierno costituisce l’epilogo dei processi - spiegano dal Comando provinciale di Bari dei carabinieri in una nota - avviati a seguito delle indagini condotte, negli anni 2015-2016 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, dopo l’esplosione di un ordigno confezionato con 800 grammi di tritolo e collocato presso il circolo privato “Green” di Altamura, avvenuta il giorno 05 marzo 2015 che cagionò la morte del giovane Domenico Martimucci ed il ferimento di altre sette persone, tutte vittime innocenti estranee ai fatti ed al contesto in cui erano maturati". Per il mandante del delitto, Mario Dambrosio, la condanna è stata di 30 anni di reclusione: la sua volontà era quella di riprendere il controllo del gioco d’azzardo in Altamura con metodo mafioso, danneggiando il locale del suo concorrente con un’azione eclatante, utilizzata come strumento per affermare il suo predominio nella malavita organizzata di Altamura. Sono invece 18 gli anni di reclusione per Luciano Forte, esecutore materiale del fatto assieme a Savino Berardi, il quale aveva optato per il rito abbreviato ed era stato condannato alla pena di 20 anni di reclusione con sentenza già passata in giudicato.

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