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Cronaca

"Portarono una connazionale in Italia per farla prostituire": Confermate in Appello le condanne a due coniugi rumeni

La donna sarebbe stata attirata con l'inganno di un posto di lavoro come badante dai due, che poi avrebbero minacciato ritorsioni alla figlia se non si fosse prostituita. Le indagini partirono dalla denuncia della vittima

Arrivata in Italia con la speranza di trovare lavoro, ma in realtà costretta a vendere il suo corpo per strada per cinque euro al giorno, raggirata da coloro che le avevano promesso una nuova vita lontano dalla Romania. Questa l'accusa nei confronti dei coniugi rumeni Vasile Ursaciuc e Maria Nicoleta Ferari, a cui la Corte di Assise di Appello di Bari ha confermato le condanne a otto e sette anni, un mese e 10 giorni di carcere per aver ridotto in schiavitù e costretto la giovane a prostituirsi.

I due sono in carcere dal 2016 per i fatti che sarebbero avvenuti l'anno precedente. Oggi in aula hanno reso dichiarazioni spontanee dichiarandosi innocenti. Stando alle indagini della Squadra Mobile, marito e moglie avrebbero convinto la ragazza a lasciare famiglia e il suo Paese e venire a Bari con la promessa di trovarle un lavoro come badante, con uno stipendio mensile di 1000 euro . Poi, però, le avrebbero tolto i documenti e l'avrebbero costretta a prostituirsi minacciando ritorsioni sulla figlia, ospite di un orfanotrofio in Romania. Fu la stessa donna a denunciare i due aguzzini, dopo un inutile tentativo di fuga, facendo così avviare le indagini che portarono all'arresto dei due.

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