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Cronaca

Arriva il sì della Questura per il corteo di 'Fridays for future': "Ecco le nostre richieste al sindaco"

La manifestazioni ambientalista è in programma venerdì: nel week-end i ragazzi non avevano ottenuto il permesso per il percorso giudicato troppo lungo. In giornata il dietrofront

"Il percorso è stato confermato". Sono i ragazzi di Fridays for future Bari, movimento ambientalista ispirato alle battaglie di Greta Thumberg, ad annunciare la fine della querelle con la Questura per la manifestazione in programma venerdì prossimo. Al centro dello scontro, il percorso scelto dagli organizzatori, inizialmente trovato eccessivamente lungo da chi gestisce la sicurezza in città. La denuncia sui social del movimento barese nel week-end aveva fatto il giro della rete, raccogliendo tanti messaggi di solidarietà.

Il corteo

In giornata è arrivato il dietrofront della Questura, che ha confermato il percorso: dal teatro Petruzzelli a parco Due Giugno, con il corteo che attraversa l'ex Fibronit, i due ponti di Sant'Antonio e via Omodeo. In un post social i ragazzi si rivolgono direttamente al sindaco Decaro - che aveva appoggiato il percorso - annunciandogli che saranno consegnate a lui le rivendicazioni del corteo: "Non ci stiamo mobilitando per dimostrarci sensibili ai temi ambientali - scrive - ma per chiedere un cambio radicale nelle politiche in generale, nel mondo e nella nostra cittá. Occorre cambiare il sistema, prima che a cambiare per sempre sia il clima".

Tra le proposte - indirizzate a Decaro sia nel ruolo di sindaco del capoluogo, sia della Città metropolitana - c'è l'immediata elaborazione del Paesc (Piano d'azione per l'Energia sostenibile e il clima), la riduzione dei gas serra ("con l’obiettivo di azzerarla entro il 2030, o di ridurla non meno del 40%" scrivono), di pubblicare periodicamente rapporti sui progressi fatti nella riduzione delle emissioni e nella risoluzione delle criticità ambientali locali e istituire a livello metropolitano una 'Consulta per l'ambiente', sul modello di quella già realizzata a Bari.

"Ecco le nostre rivendicazioni"

Di seguito il documento con tutte le rivendicazioni che il movimento presenterà il 27 settembre:

CHIEDIAMO AL GOVERNO DELLA CITTÀ DI BARI IN PRIMO LUOGO DI PROCLAMARE L’EMERGENZA CLIMATICA per il Comune di Bari E AL SINDACO DI PROPORRE LA STESSA per la Città Metropolitana, impegnandosi con questa misura a:

-        avviare immediatamente l’elaborazione del PAESC (Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima) per la Città Metropolitana di Bari secondo le più avanzate esperienze Pugliesi, nazionali e internazionali;

-        fare tutto quello che compete al Comune e alla Città Metropolitana di Bari per ridurre al minimo l'emissione di gas serra, con l’obiettivo di azzerarla entro il 2030, o di ridurla non meno del 40%, provvedendo pertanto da subito a mettere in cantiere e portare a termine nel più breve tempo possibile tutte le opere di adattamento;

-        non far gravare sulle fasce più deboli queste misure, provvedendo a incrementare gli sforzi per garantire a tutti l’accesso a fonti di energia sicure, sostenibili ed economicamente accessibili;

-        elaborare, proporre e per quanto di vostra competenza deliberare piani ambientali, commerciali e industriali per la riconversione di quei comparti non compatibili con la transizione e la riqualificazione dei loro lavoratori;

-        di coinvolgere attivamente i cittadini del Comune di Bari in primo luogo attraverso la Consulta per l’Ambiente e con essa attraverso forme di partecipazione diretta della cittadinanza al processo di pianificazione, attuazione e supervisione della transizione, attraverso tavoli di confronto, dibattito pubblico, crescita di luoghi e infrastrutture anche digitali dedicate a questo fine;

-        impegnarsi a pubblicare periodicamente, nei luoghi già indicati nel punto precedente, rapporti periodici sui progressi fatti nella riduzione delle emissioni e nella risoluzione delle criticità ambientali locali;

-        impegnare la Consulta per l’Ambiente e redigere una lista di azione concrete da realizzare in ogni semestre;

-        chiedere il parere della Consulta per l’Ambiente prima di ogni Deliberazione sia del Governo sia del Consiglio del Comune di Bari e di trascrivere questo parere quando si procede al voto in Aula Consiliare;

-        di istituire una Consulta per l’Ambiente anche per la Città Metropolitana e con gli stessi compiti previsti per il Comune di Bari.

CONSEGUENTEMENTE CHIEDIAMO AI GOVERNI DI COMUNE E CITTÀ METROPOLITANA E AI LORO CONSIGLI COMUNALI E METROPOLITANI DI ATTIVARE IL GREEN NEW DEAL PER BARI SUI SEGUENTI OBIETTIVI:

A) MOBILITÀ SOSTENIBILE:

-        dotare Bari, sia per la mobilità urbana sia per i collegamenti con l’intera Città Metropolitana, di un capillare sistema di trasporto pubblico che parta dalla esatta classificazione gerarchico-funzionale delle strade e che conseguentemente renda marginale l’uso privato dell’automobile, a prescindere dal tipo di carburante, come previsto dalle linee guida europee, nazionali e regionali sui Piani Urbani della Mobilità Sostenibile;

-        dare immediata attuazione al Biciplan, il Piano della mobilità ciclistica di Bari, in attesa d’essere approvato sin dalla sua adozione nel 2013, che prevede una rete cicloviaria comunale di 150 chilometri, con piste e percorsi ciclabili, strade a 30, 20 e 10 Km/h, strade pedonali, aree attrezzate per la sosta e per il deposito delle bici in sicurezza, punti di interscambio con i mezzi pubblici di trasporto, e quant’altro previsto dalla L.R. n.1/2013 sulla mobilità ciclistica, tra cui la modifica del regolamento edilizio con l’obbligo per edifici pubblici e privati di realizzare aree condominiali attrezzate per la sosta e il deposito delle biciclette;

-        ampliare in ogni quartiere le aree pedonali, chiuse al traffico e attraversate solo dai percorsi ciclabili e di trasporto pubblico, per una città a dimensione d’uomo e immersa nel verde, attrezzando queste aree con servizi di strada e di quartiere, quali piccole biblioteche e asilo per i bambini;

-        dotare sia il Comune di Bari, sia la Città Metropolitana, di un mobility manager, come previsto dalle norme nazionali, al fine di gestire gli spostamenti residenza – scuola, residenza - lavoro e residenza – luoghi terzi e di intrattenimento da e verso la città (per esempio con servizi notturni), oltre che gli spostamenti delle merci attraverso i piani della logistica urbana (incluso l’introduzione dei cargo-bike);

-        incrementare il car sharing, il bike sharing e il car pooling.

B) VERDE PUBBLICO E PRIVATO:

-        mantenere fede all’impegno di piantare un milioni di alberi in città, con attenzione alla scelta delle specie autoctone, e ricoprire la città di verde prendendo spunto dal progetto adottato dalla Città di Firenze su sollecitazione del neurobiologo Stefano Mancuso, indicato come una delle 20 persone nel mondo in grado di dare indicazioni su come affrontare a livello globale l’emergenza climatica;

-        dotare Bari di un vero Parco di oltre 10 ettari, e portare a Parco tutte le aree possibili all’interno della città (ex Caserma Rossani, ex Fibronit, Lame varie), garantendo la massima permeabilità del terreno, non ultimo recuperando con un Regolamento Comunale del Verde anche tutti gli spazi privati di verde nei condomini e quant’altro;

-        applicare rigorosamente la Legge  10/2013 istituendo un rito civile di battesimo laico per ogni bambino nato con la piantumazione di un albero;

-        Censire immediatamente tutte le aree periurbane abbandonate, sia pure edificabili, e sanzionare i proprietari che non le gestiscono secondo buona pratica agricola; guidare un processo di concessione a organizzazioni di cittadini per coltivarle in circuiti GAS o Food Coop;

-        nelle aree comunali e della città metropolitana avviare la riforestazione con interventi pianificati e basate sul censimento delle aree abbandonate dall’agricoltura.

C) TRATTAMENTO DEI RIFIUTI:

-        estendere immediatamente, senza perdere più un giorno e ulteriori indugi, la raccolta dei rifiuti porta a porta nell’intera area di competenza comunale, e sviluppare contemporaneamente una raccolta differenziata di qualità, iniziando anche dai propri uffici pubblici e dalle Scuole di ogni ordine e grado (Asili Nido, Materne incluse);

-        eliminare la plastica da ogni Ufficio e Servizio al Pubblico del Comune di Bari e attrezzare tutte le Scuole, a cominciare da Asili Nido e Materne,, fornendo ad ogni studente una borraccia da riempire con acqua di rete, previa dovuta manutenzione delle cisterne;

-        favorire e premiare con riduzione della TARI o altre modalità possibili qualsiasi forma di economia circolare, di impresa a impatto zero, di impegno del cittadino nella raccolta differenziata di qualità dei rifiuti, di azioni che abbiano come obiettivo la sostenibilità ambientale, ma non a scapito della qualità della vita e del semplice risparmio finanziario;

-        promuovere, e farsene carico possibilmente con tutti i Comuni della Città Metropolitana, un diverso Piano Regionale che non punti alla distruzione di materia bensì alla massimizzazione del recupero e alla circolarità dei materiali di scarto, utilizzando processi che puntino più sull’impiego di persone che di tecnologie, seppure validamente sperimentate, ma nel tempo meno adattabili al mutare dei processi di riciclo e riuso;

-        qualunque sia la scelta di politica regionale occorre preventivamente dichiararsi non disponibili a veder impiantare sul territorio cittadino e metropolitano qualsiasi forma di impresa per processi di termovalorizzazione;

-        promuovere sul proprio territorio il compostaggio, anche domestico e di comunità, con procedimenti “aerobici”;

-        promuovere su scala nazionale la drastica riduzione di scarti non riciclabili al fine di non favorire interessi privati di sfruttamento di questi scarti che inevitabilmente ne favorirebbero la produzione su scala mondiale;

-        istituire presso il consorzio ASI la banca delle materie seconde e l’ufficio di coordinamento della logistica.

D) EDILIZIA E FONTI ENERGETICHE:

-        bloccare immediatamente il consumo di suolo per l’edilizia, per nuove strade, per nuove aree artigianali o commerciali e parcheggi;

-        Istituire un fondo per opere di ripristino della permeabilità di superfici impermeabilizzate e avviare ogni forma possibile di incentivo alla creazione di cortili privati con giardini, per il drenaggio delle acque, oltre che isolamento termico degli edifici, utilizzo di fonti energetiche rinnovabili;

-        Promuovere la costituzione di comunità energetiche e di una smart grid collegata ad un centro di stoccaggio di energia da rinnovabili non costanti;

-        definire un piano di gestione delle acque di distretto metropolitano sui principi della resilienza programmata della risorsa;

-        fare delle Scuole il primo luogo di educazione ambientale a cominciare dai loro edifici e dalla conduzione delle attività al loro interno; in particolare con un radicale intervento di edilizia scolastica ecosostenibile, l’istituzione di un osservatorio sull’edilizia scolastica che garantisca la sua ecosostenibilità.

E) EDUCAZIONE AMBIENTALE, CITTADINANZA ATTIVA E LAVORO:

-        istituzione di un tavolo studenti/lavoratori/ricercatori/istituzioni sulle questioni ambientali (già raccolte nella Consulta per l’Ambiente) di controllo e di proposta per lo sviluppo sostenibile del territorio, rompendo il ricatto tra salute – lavoro - ambiente tra loro invece in interazione sempre più evidente;

-        avviare delle campagne di allarme, di concerto con il comando della Polizia Municipale, perché si penalizzino drasticamente alcuni comportamenti quali il gettare cicche di sigarette per strada o non raccogliere le feci dei propri cani, con periodici periodi di tolleranza zero in cui le forze dell’ordine concentrano la propria azione nell’attività di controllo e sanzione;

-        portare a termine il progetto delle 13 Biblioteche di Comunità nei quartieri di Bari e connetterle a quelle Universitarie e Scolastiche per un servizio costante di educazione permanente sui temi ambientali, sia con campagne del Comune sia con una rete di beni comuni di cui le Biblioteche devono essere parte, coinvolgendo in prima persona la cittadinanza attiva;

-        aprire le Biblioteche di cui sopra alla rete #fridayforfuture di Bari secondo un modello di gestione sostenibile di queste infrastrutture della conoscenza e della partecipazione;

-        introdurre un Codice Etico per l’alternanza Scuola Lavoro che impegni le aziende e le istituzioni coinvolte al massimo rispetto di norme ambientali, di giustizia sociale e di ecosostenibilità, sia al loro interno sia nelle produzioni, attività e servizi da loro svolti.


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