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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Immobili, conti correnti e una caffetteria in centro: confiscati beni per tre milioni di euro a ex contrabbandiere

Il provvedimento eseguito a carico di un 67enne barese, con precedenti per contrabbando di tabacchi: secondo i carabinieri, l'uomo avrebbe 'ripulito' i proventi delle attività illecite attraverso l'acquisto degli immobili e l'avvio dell'attività commerciale

Beni per tre milioni di euro sono stati confiscati questa mattina dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Bari. Il provvedimento è stato eseguito nei confronti di un 67enne barese, già gravato da precedenti per contrabbando di tabacchi. Tra i beni confiscati, figurano tre unità immobiliari, tutte ubicate a Bari, dieci conti correnti e una caffetteria ubicata nel Murattiano, in via Calefati.

L’attività - spiegano gli investigatori in una nota - nasce "da una lunga e meticolosa attività di ricostruzione della carriera criminale e – quindi - della connessa pericolosità sociale" del soggetto, i cui beni, dei quali i carabinieri avevano già "fatto emergere l’illecita provenienza", erano già sequestrati nel mese di gennaio 2019. 

La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari, concordando con l’ipotesi investigativa formulata dai Carabinieri, ha emanato ora l’ordinanza con la quale è stata disposta la confisca dell’intero patrimonio di cui erano intestatari non soltanto il 67enne, ma anche i propri familiari.

La complessa attività investigativa "ha portato alla luce le modalità operative attraverso le quali il proposto – che sin dagli anni ’90 ha operato nel contrabbando di T.L.E. – ha, nel corso del tempo, provveduto a “ripulire” i proventi illeciti delle proprie attività delittuose. La copiosa documentazione prodotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari ha evidenziato che l’ex contrabbandiere, anche attraverso l’interposizione dei suoi stretti congiunti, aveva riciclato i capitali illecitamente accumulati nell’acquisto di immobili e – soprattutto – nell’avviamento di un rinomato bar ubicato proprio nel centro della movida barese".

Si tratta - sottolineano gli investigatori - del terzo bar che l’Arma di Bari sottopone a confisca, "elemento che non fa che confermare quanta attenzione la criminalità organizzata riponga verso questo settore commerciale, dove proprio il ricorso all’utilizzo di danaro contante favorisce l’immissione sotto traccia, nel circuito legale, di proventi di illecita provenienza".

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