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Cronaca

Contrabbando di sigarette, sei arresti. In manette anche finanziere in servizio nel porto di Bari: "Soldi per evitare controlli"

L'operazione 'Porto Franco' condotta dagli stessi militari delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria. 13 in tutto le persone indagate. L'appuntato scelto avrebbe accettato la promessa di denaro per agevolare l'ingresso di un carico di tabacchi lavorati esteri evitando controlli

Sei persone arrestate (tra cui un finanziere), e un'altra raggiunta da obbligo di dimora: i militari delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari ha dato esecuzione  questa mattina a un’ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, nei confronti di sette soggetti, nell'ambito dell'operazione denominata 'Porto Franco'. Dei sei arrestati, tre sono finiti ai domiciliari, altri tre in carcere: tra questi, il 41enne Vincenzo Azzarello, appuntato scelto in servizio presso il II Gruppo Bari della Guardia di Finanza, e il 69enne barese Antonio Attolico, ritenuto il promotore dell'organizzazione criminale. Eseguito inoltre un sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 100mila euro: denaro, un autoarticolato e un'autovettura.

Il provvedimento cautelare si fonda "su un compendio gravemente indiziario", spiega la Procura in una nota, a carico dei sette soggetti, indagati, a vario titolo e in concorso tra loro, per i reati di contrabbando aggravato di tabacchi lavorati esteri, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, istigazione alla corruzione, collusione in contrabbando, commessi a Bari e Brindisi nel periodo 2020-2021. Complessivamente, sono 13 le persone indagate anche per i reati di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri aggravata dalla transnazionalità, associazione per delinquere, nonché detenzione e porto di armi.

Il contrabbando di tabacchi lavorati esteri 

I provvedimenti cautelari rappresentano l'esito di un'indagine svolta dal Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo PEF Bari - su delega della Procura di Bari Direzione Distrettuale Antimafia - attraverso l’incrocio dei dati risultanti dalle intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, dai tabulati telefonici, dalle registrazioni video, dalle georeferenziazioni satellitari GPS, dalle escussioni di persone informate sui fatti, dall’analisi della documentazione e dei file estrapolati dagli smartphone sequestrati nonché dall’attività dinamica di osservazione, controllo e pedinamento. 

Le indagini hanno consentito allo stato - secondo l’impostazione accusatoria e in attesa delle verifiche dibattimentali - di disvelare l’esistenza di un presunto contrabbando aggravato di tabacchi lavorati esteri (TLE) in territorio pugliese, nonché alcune ipotesi di corruzione che avrebbero visto coinvolto un appuntato scelto del Corpo in servizio presso il valico portuale di Bari. 

Nel corso delle indagini il Nucleo PEF Bari ha operato un grosso sequestro di sigarette di contrabbando - originariamente dirette al porto di Bari e poi dirottate a Brindisi, con destinazione finale in provincia di Napoli - "così effettuando un rilevante riscontro investigativo". In particolare, le Fiamme gialle baresi hanno individuato, nel dicembre 2020, un autoarticolato frigorifero con targa bulgara con un carico dichiarato di dolci, sbarcato al porto di Brindisi e proveniente dalla Grecia, diretto formalmente a Marbella (Spagna), monitorandone l’itinerario sino all’effettivo luogo di destinazione, a Casoria, in provincia di Napoli. 

Quindi, in collaborazione con militari del Nucleo PEF Napoli, i finanzieri hanno perquisito il capannone commerciale dove l’automezzo aveva concluso la propria corsa, sottoponendo a controllo i due autisti di nazionalità greca e altri soggetti impegnati nelle operazioni di scarico e i loro veicoli. Le operazioni hanno consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro oltre 6,8 tonnellate di TLE (marca Winston) di contrabbando, 2.915 paia di scarpe marca Adidas contraffatte, 1.596 bottiglie di vini di provenienza illecita e 56.700 euro in contanti, oltre che l’autoarticolato utilizzato (motrice marca Scania e rimorchio). Pertanto, i militari della Guardia di Finanza hanno proceduto a deferire alla locale Autorità giudiziaria 8 soggetti, 7 dei quali tratti in arresto in flagranza di reato per contrabbando di tabacchi lavorati esteri.

Le accuse al finanziere

In tale contesto è emerso (allo stato dell’indagine) che l’appuntato scelto, oggi attinto dalla misura cautelare personale, avrebbe accettato la promessa di una somma di denaro dalla gruppo di contrabbandieri "al fine di agevolare l’ingresso del carico di TLE in territorio italiano senza controlli nello spazio doganale del porto di Bari, tentando invano di reclutare a tal fine un collega di stanza sempre al locale porto". Inoltre, "il predetto appuntato scelto avrebbe agevolato il transito di bagagli e degli autobus di un imprenditore albanese (destinatario dell’obbligo di dimora a Bari e del divieto di espatrio) in entrata e in uscita dal porto di Bari verso l’Albania, in modo che fossero omesse le dovute attività ispettive, ricevendo - quale contropartita - ripetute forniture di imprecisati quantitativi di TLE e altre utilità".

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