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Cronaca

"Costretti a pagare il contributo volontario", la denuncia degli studenti del Majorana

I ragazzi dell'Unione degli studenti non ci stanno: l'importo da versare, aumentato rispetto agli altri anni, verrebbe presentato come obbligatorio, ma non lo è. "E' illegittimo e ingiusto"

"Ogni anno, al momento delle iscrizioni ci troviamo davanti all’ennesimo ostacolo fra gli studenti e l’accesso all’istruzione: il contributo volontario, vale a dire quella somma (che oscilla solitamente fra i 50 e i 100 euro) che ogni studente può versare per l’ampliamento dell’offerta formativa. Spesso però non viene data comunicazione alle famiglie del fatto che questo sia totalmente volontario, ma viene anzi spacciato per tassa obbligatoria, senza la quale non è possibile iscriversi".

E' quanto sta accadendo, denuncia in una nota l'Unione degli studenti, all'istituto Ettore Majorana di Bari. Il contributo annuale, scrivono gli studenti, è stato aumentato a 130 euro, e il suo pagamento sarebbe stato imposto alle famiglie senza invece precisare che si tratta di un contributo volontario che non si è quindi obbligati a versare. Inoltre, spiegano ancora gli studenti, l'istituto starebbe rifiutando di accettare le domande di iscrizione prive del suddetto versamento.

"Come Unione degli Studenti reputiamo inaccettabile una tale imposizione: ogni famiglia deve poter decidere liberamente se versare o meno questa somma alla scuola, senza nessun obbligo, nessuna pressione o intimidazione da parte della scuola stessa", si legge nella nota. "Non accettiamo alcun tipo di giustificazione per questo atto: seppur riconoscendo l’importanza che i contributi assumono per l’ampliamento dell’offerta formativa, è inammissibile che vengano costrette le famiglie a pagarli".

I ragazzi chiedono perciò "la tempestiva comunicazione alle famiglie della non obbligatorietà del contributo, e conseguentemente l’accettazione anche di tutti quei moduli di iscrizione che dovessero essere privi del versamento". "Pretendiamo una scuola davvero accessibile a tutti, -concludono - ed è evidente che questo passi innanzitutto dall’abbattimento di tutte le barriere di carattere economico e sociale come quella dell’obbligo del contributo".

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