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Cronaca Corato

Picchiarono a sangue un extracomunitario, in manette tre fratelli di Corato

L'episodio risale a maggio, quando i tre si presentarono di notte davanti all'abitazione del malcapitato, un cittadino marocchino di 68 anni, e dopo averlo indotto ad uscire lo aggredirono con calci e pugni

Ci sono voluti quasi due mesi per risalire ai responsabili della brutale aggressione ai danni di un cittadino marocchino avvenuta a maggio scorso a Corato. L'uomo fu aggredito di notte davanti alla sua abitazione da tre individui che lo picchiarono selvaggiamente fino a ridurlo quasi in fin di vita.

I tre aggressori oggi hanno un volto: sono tre fratelli di Corato, rispettivamente di 33, 29 e 28 anni, tutti già noti alle forze dell'ordine, arrestati stamattina dai carabinieri con l’accusa di lesioni personali aggravate in concorso.

Una notte delllo scorso mese di maggio, i tre si presentarono davanti all'abitazione della vittima, un cittadino marocchino di 68 anni, prendendo a calci con violenza la porta d'ingresso. Dopo aver atteso in silenzio che i tre malviventi se ne andassero, non sentendo più rumori l'uomo aveva deciso di uscire, ma aveva trovato la porta chiusa dall'esterno. I tre fratelli infatti l'avevano bloccata con una corda utilizzata dalla stessa vittima per stendere i panni.

Dopo essere riuscito a sbloccare l'uscita con l'aiuto di un coltello, il malcapitato era uscito in strada. Appena accortisi della sua presenza i tre aggressori, che nel frattempo si stavano allontanando, erano tornati indietro e dopo averlo disarmato avevano cominciato a picchiarlo violentemente con calci, pugni e schiaffi, fino a farlo crollare a terra. Uno di loro aveva poi colpito il magrebino con un calcio ad un occhio, e solo allora i malviventi si erano allontanati lasciando l'uomo in un lago di sangue.

Soccorso da alcuni vicini, il 68enne era stato prima trasportato all'ospedale di Corato, poi le gravi ferite riportate e il rischio di una seria compromissione della vista a causa del calcio all'occhio ricevuto avevano reso necessario il suo trasferimento al Policlinico di Bari.

Dopo due mesi di indagini i tre aggressori sono stati identificati e arrestati. Ora si trovano rinchiusi nel carcere di Trani.

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