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Cronaca

Emergenza coronavirus, anche in Puglia è l'ora dell'altopiano. L'epidemiologo Lopalco: "Non abbassare la guardia"

Lo spiega, con un post ironico ma allo stesso tempo 'didattico' il professore a capo della task force regionale pugliese contro il Covid-19: "Plateau attuale frutto di piccoli focolai"

L'epidemia di coronavirus in Italia è giunta nella fase dell'altopiano: lo ha confermato ieri l'Istituto Superiore di Sanità, lo ribadisce, con un post ironico ma allo stesso tempo 'didattico' il professor Pierluigi Lopalco, a capo della task force regionale pugliese contro il Covid-19.

"Se io fossi un Picco ci sarei rimasto male - scrive con ironia su Facebook -. 'Ma quando arriva il picco?'; 'Quanto sarà alto il picco?'; 'Quando passerà il picco?'. Per settimane tutti in attesa spasmodica del picco, ed ora ci accorgiamo che è passato in sordina e nessuno se l'è filato più di tanto. Nello sforzo collettivo di interpretazione epidemiologica dell'esistente oggi è l'ora dell'Altipiano. Anche il mio amico Silvio Brusaferro, chiamato a presiedere l'istituto Superiore di Sanità nel momento più difficile della storia di questo secolo (a lui va tutta la mia stima e solidarietà) per descrivere quello che succede ora alla curva epidemica nomina l'altipiano".

Un'immagine che, secondo Lopalco, descrive la situazione attuale dell'epidemia nel nostro Paese: "Come un altipiano - spiega l'epidemiologo è formato da tanti picchi più o meno dolci che visti all'orizzonte si mostrano come una linea continua, allo stesso modo la curva epidemica italiana al momento è il risultato di diversi picchi regionali o provinciali che messi insieme formano un plateau con un numero più o meno costante di nuovi casi ogni giorno. Questo ad esempio é quello che osserviamo in Puglia ormai da giorni dove il plateau (circa 100-120 nuovi casi segnalati al giorno) è il risultato di una serie di più piccoli focolai locali. Quando si scenderà dall'altipiano? Difficile fare previsioni (anche se qualche buontempone ha addirittura messo per iscritto le date dell'ultimo caso che sarà segnalato in ogni regione) ma se il trend fosse rispettato e non si presentassero sorprese, entro un paio di settimane la situazione potrebbe essere davvero positiva".

Per il futuro bisogna ancora avere prudenza: "Quali sorprese potrebbero presentarsi? Innumerevoli - dice ancora Lopalco -. Se anche il numero di persone davvero contagiato fosse 10.000.000; macché, abbondiamo, 20.000.000, resterebbe sempre una quota di suscettibili altissima (40-50.000.000) - soprattutto concentrata nelle regioni meno colpite del Centro-Sud che si comporterebbe come una vera polveriera pronta ad esplodere se non si riuscisse a spegnere ogni miccia. Le micce si accendono di continuo e di continuo i servizi territoriali corrono a spegnerle. Se questa azione di pompieri si facesse in assenza di misure di distanziamento sociale sarebbe impossibile da attuare. Teniamo duro - è la raccomandazione ancora un po' perché dalla cima di un altopiano l'orizzonte si vede bene".

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