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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Corso Camillo Benso Conte di Cavour

Corso Cavour: il Gran Caffè Saicaf rischia la chiusura

A due mesi dalla riapertura dopo la ristrutturazione, la ripartizione Attività produttive del Comune ha riscontrato alcune irregolarità nei lavori eseguiti. La Sodal, nuova società che gestisce la struttura, dovrà provvedere a fornire la documentazione entro due giorni

Ristrutturazione non conforme ai permessi richiesti, attività di somministrazione di alimenti e bevande non autorizzata, e presunto taglio di due alberi dal marciapiede probabilmente per l’installazione un gazebo. Sono questi i motivi che hanno spinto la ripartizione Attività produttive del Comune di Bari a emanare un’ordinanza di chiusura per il Gran Caffè Saicaf di corso Cavour. Il provvedimento, firmato dal dirigente di settore, Nicola Marzulli, è stata inviata due giorni fa al legale rappresentante della Sodal srl, Sossio D’Alonzo, titolare della società che ha rilevato la gestione del bar subentrando alla stessa Saicaf. E per evitare che si metta la parola ‘fine’ a una di quelle pietre miliari che contraddistinguono le giornate dei baresi, bisognerà consegnare, entro due giorni, tutte le certificazioni richieste.

Le tre pagine del documento ripercorrono tutta la storia del bar del murattiano: dalla chiusura ai giorni nostri, passando per la ristrutturazione. E sarebbe stata proprio questa ristrutturazione a mettere nei ‘guai’ il nuovo gestore della struttura.

Il Gran Caffè Saicaf, riaperto in pompa magna il primo dicembre scorso, dopo 6 mesi di lavori, ha ora una superficie di mille metri quadri su due livelli. Al pian terreno c'è il bar, la pasticceria e la gelateria. A quello superiore, invece, un ristorante con 200 posti a sedere. Sono 40 i dipendenti del locale, aperto 20 ore al giorno, che, con l’ordinanza in agguato, rischierebbero il posto di lavoro.

Dalla riapertura ad oggi, in poco più di due mesi, come riporta l’ordinanza, gli uomini della ripartizione hanno riscontrato, tra il 17 e il 26 gennaio, alcune irregolarità nelle procedure di ristrutturazione. Quindici giorni fa, invece, la palla è passata al dipartimento di prevenzione dell’Asl che ha sospeso, con un provvedimento di autotutela, la registrazione dell'attività del bar a nome di D’Alonzo. Il 12 gennaio, invece, la ripartizione Attività produttive del Comune ha accertato che l’attività di somministrazione di alimenti e di bevande non era mai stata autorizzata. Ed il verbale era stato notificato al rappresentante della società che, però, spiega Marzulli nell’ordinanza, “ad oggi non ha presentato alcuna richiesta”. “Ci manca soltanto un documento ed è questione di pochissimi giorni”, si è discolpato l’imprenditore che ha attività anche a Taranto, anche alla luce del fatto che per la nuova Saicaf ha investito circa un milione e mezzo di euro.

In definitiva, stando al report della ripartizione comunale, la Sodal, subentrando nella gestione alla Saicaf che aveva cessato l’attività, non ha chiesto la nuova autorizzazione. “Siamo in regola”, ribattono però, dal bar di corso Cavour. Fatto sta, però, che la srl dovrà presentare tutti i cartacei in suo possesso entro le prossime 48 ore, altrimenti il locale potrebbe chiudere. La Saicaf, intanto, si autoelimina dai giochi: “Siamo totalmente estranei alla nuova gestione ma siamo anche certi che la Sodal ottempererà nel più breve tempo possibile agli adempimenti amministrativi necessari alla ripresa dell’attività”

 

 

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