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Cronaca

"Rispettate i nostri diritti", in centro il corteo dei migranti del Cara

Circa 200 persone hanno partecipato oggi pomeriggio alla manifestazione antirazzista che, spiegano gli organizzatori, "mette insieme le ragioni dei migranti e quelle dei precari italiani"

Documenti, migliori condizioni di vita all'interno del Centro accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Bari-Palese, e maggiore libertà di movimento: sono alcune delle richieste dei circa 200 migranti che hanno sfilato in corteo per le vie del centro del capoluogo pugliese, in occasione della manifestazione antirazzista che, spiegano gli organizzatori, "mette insieme le ragioni dei migranti e quelle dei precari italiani".

"Senza documenti - raccontano i migranti - non possiamo avere un regolare contratto di lavoro e siamo costretti ad accettare condizioni disumane da datori di lavoro che ci sfruttano. In questa maniera, si finisce anche per penalizzare i giovani italiani che rischiano di essere a loro volta sfruttati". "Purtroppo - spiega Luca, del collettivo Antirazzista - al momento la Commissione ministeriale per l'esame delle richieste d'asilo, sta aumentando i dinieghi perché fa le sue valutazioni in base al Paese di origine e non a quello di provenienza dei migranti". "Se uno di loro è arrivato in Italia dalla Libia dove ha lavorato per sette anni - sottolinea - ha diritto ad avere l'asilo politico. Ma se è nato in un Paese dove adesso non ci sono guerre o persecuzioni, questo diritto gli viene negato". "Eppure - ribadiscono i migranti - noi vogliamo anche pagare le tasse e contribuire attivamente allo sviluppo del Paese".

Al momento nel Cara, spiegano i promotori dell'iniziativa, "ci sono circa duemila migranti provenienti dall'Afghanistan, dal Pakistan, dal Ghana, dalla Costa d'Avorio e dal Bangladesh. E fino a poco tempo fa non avevano neppure bagnoschiuma a sufficienza. Inoltre molti di loro sono musulmani e non mangiano maiale ma hanno solo quello". Un'altra lamentela riguarda le "difficoltà di spostamento dei migranti che dal Cara, che si trova alla periferia della città, possono uscire e rientrare solo a orari prestabiliti, con un autobus che passa solo due volte al giorno".

Secondo gli organizzatori, "purtroppo a Bari il razzismo sta aumentando: lo testimoniano le tre bombe carta lanciate pochi giorni fa nell'ex liceo Socrate, adesso occupato e residenza per molti eritrei, etiopi e sudanesi". "In fondo - concludono i migranti - non vogliamo molto: soltanto il rispetto dei diritti umani che continueremo a chiedere ancora e ancora".

 

(Ansa)

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