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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Costa Concordia, la compagnia si difende: "Corretti gli indennizzi ai dipendenti"

La società respinge le accuse mosse da tre membri dell'equipaggio, secondo i quali dopo l'incidente sarebbero state esercitate pressioni sui dipendenti per indurli ad accettare un risarcimento di 10mila euro

"Il compenso offerto a titolo di risarcimento del danno subito è stato sottoscritto dai dipendenti (attualmente il 93%) volontariamente, seguendo criteri di correttezza riguardo la procedura di transazione e risarcimento del danno personale conseguente all'incidente della Costa Concordia". Lo afferma in una nota Costa Crociere in relazione a quanto dichiarato ieri da ex membri dell'equipaggio della Concordia che hanno annunciato che chiederanno un milione di euro a testa di risarcimento poiché la transazione firmata per diecimila euro era stata sottoscritta in uno stato di bisogno. "Nessuna pressione - aggiunge la società - è stata fatta su chi non ha ritenuto opportuno aderire alla proposta di transazione". Costa Crociere - prosegue il comunicato - si dichiara come sempre "pienamente disponibile ad ascoltare e gestire casi particolari e supportati da oggettive specificità. Anche per questi ultimi tre casi, ancorché emersi ben nove mesi dopo il naufragio, precisa e ritiene di non dover escludere a priori l'ipotesi di offrire loro un'occupazione alternativa a terra, come è stato già fatto in passato per altre persone".

Nel corso della conferenza stampa di ieri l'avvocato dei tre ex dipendenti Costa ha spiegato come l'obiettivo dell'azione legale intrapresa sarà, oltre al risarcimento, quella di spingere ad un'analisi più completa degli eventi che vada oltre le semplici responsabilità del capitano. Tutti e tre i membri dell'equipaggio, infatti, pur concordano sul ritardo da parte del comando nel lanciare l'Allarme Generale che ha impedito loro di agire finché non hanno toccato con mano la situazione irrecuperabile della nave, hanno sottolineato come l'incidente possa essere stato causato anche da errori "strutturali e di sistema", come lo scarso tempo dedicato all'addestramento dell'equipaggio, che avrebbe fatto sì che il personale non fosse preparato ad affrontare l'emergenza.

 

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