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Cronaca

Tamponi rapidi negli studi medici e gestione dei pazienti Covid, "accordo con la Regione si è arenato". I pediatri pugliesi: contro il virus siamo lenti

A spiegare la situazione, in un'intervista a Radionorba, Luigi Nigri, referente regionale della Fimp: a bloccare l'accordo la mancanza di un programma informatico che dovrebbe essere consegnato dalla Regione. Sulla riapertura delle scuole a gennaio: "Serve un centro tamponi in ogni Comune"

"L'accordo tra Regione Puglia e medici si è arenato perché la condizione per far partire questo meccanismo, tamponi tracciamento isolamento quarantena, è legato dalla messa a punto di un super software da parte della Regione, strumento che ancora non c'è". Luigi Nigri, vicepresidente nazionale e referente pugliese della Fimp (Federazione Italiana Medici Pugliesi) spiega così, in un'intervista a Radionorba, le motivazioni del mancato avvio di quanto previsto dall'accordo tra medici di base, pediatri di libera scelta e Regione (siglato a fine novembre), che include anche la possibilità di fare tamponi negli studi medici.

In particolare, spiega Nigri, il sistema si basa su una piattaforma informatica "dove il medico si collega per richiedere il tampone, per vedere i risultati, per registrare le misure prescrittive: se la Regione non ci consegna questo software che è il cuore di tutto l'accordo non possiamo partire, se continuiamo con il sistema della mail, letta non letta, con tampone dopo 10 giorni, noi siamo lenti e i risultati si vedono nei numeri dei contagiati, nei numerosi casi di disagio nel settore produttivo e negli ospedali". 

Nigri ha inoltre parlato anche della prospettiva della riapertura delle scuole a gennaio: "Per riaprire le scuole - ha ribadito Nigri - è necessario attivare in ogni comune un centro per fare i tamponi ai casi sospetti tra gli studenti e il personale scolastico, una proposta da noi fatta due mesi fa".

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