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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ferrovie Sud Est, in 15 a processo per il crac da 230 milioni

L'ex amministratore unico Fiorillo e altri 14 a giudizio per bancarotta fraudolenta e distrazione di fondi. Un ex conuslente patteggia la pena a un anno e nove mesi

Saranno processati a partire dal prossimo 3 ottobre l'ex amministratore unico di Ferrovie Sud Est, Luigi Fiorilli, e altri 14 tra ex amministratori della società e imprenditori, imputati per il crac da 230 milioni dell'azienda di trasporto. Il rinvio a giudizio è stato deciso oggi dal gup del Tribunale di Bari, Francesco Pellecchia, al termine dell'udienza preliminare in cui ha anche ratificato un patteggiamento.

Le accuse

I reati contestati sono, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale, di dissipazione e distrazione di fondi. I fatti al centro del procedimento risalgono agli anni 2001-2015, fino al momento in cui Fse è stata commissariata e poi acquistata da Ferrovie dello Stato, che è parte civile nel processo con i Ministeri dei Trasporti e dell’Economia. E' stata invece esclusa la Regione Puglia che ha tuttavia annunciato che riproporrà la richiesta di costituzione di parte civile nella prima udienza del dibattimento. Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza, coordinate dai pm Francesco Bretone, Bruna Manganelli, Luciana Silvestris e dall’aggiunto Roberto Rossi, l'ex ad di Fse, in concorso con consulenti e funzionari della società e imprenditori, nell'arco di dieci anni avrebbe dissipato o distratto fondi per centinaia di milioni di euro, falsificando bilanci e esternalizzando servizi senza fare gare d’appalto.

Ex consulente patteggia la pena

Un consulente di Fse, Giorgio Garrone, piemontese di 61 anni, ha invece patteggiato la pena a un anno e 9 mesi. A lui spetterà ancheil pagamento di 100mila euro di risarcimento danni e rinuncerà all’azione civile nei confronti della società in quanto creditore. Nell’ambito dell’udienza preliminare le difese hanno chiesto la revoca delle misure cautelari per Fiorillo e altri cinque imputati, ai domiciliari dallo scorso primo febbraio: la decisione del giudice è attesa entro domani. 
 

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