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Cronaca

Criminalità, Emiliano: "non si aspetti il morto per intervenire"

Il sindaco di Bari ha dichiarato di aver sentito il ministro Cancellieri parlandole della situazione delle forze dell'ordine e delle carceri pugliesi

È la giornata di presentazione del rapporto di 'Avviso pubblico' sugli 'Amministratori sotto tiro' e la Puglia è risultata tra le regioni più colpite dalle minacce ai rappresentanti, il sindaco di Bari Michele Emiliano, presente alla manifestazione ha dichiarato: "In questo Paese quando si fa il nome dell'antimafia, si fa il nome di un morto e non vorrei che qualcuno stesse aspettando qualche fatto irreversibile per fare quello che non è stato fatto fino a oggi".

Emiliano ha spiegato di aver avuto ieri una "lunga telefonata col ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri", alla quale ha spiegato "la situazione dell'ordine pubblico locale dove c'é una situazione generale di scadimento della prestazione dello Stato, con difficoltà di organico gravissime: noi - ha detto Emiliano - abbiamo la metà dei magistrati necessari; i vertici della sicurezza che sono a un passo da trasferimento o pensionamenti. Pendono da anni misure cautelari presso gli uffici giudiziari che non vengono evase: questo è di una gravità inaudita", ha rilevato. "Non so quale sia la ragione, se la carenza di organico o il fatto che non si sa dove mettere le persone se vengono arrestate", a causa delle "carceri" pugliesi che "non possono più ricevere detenuti".

"L'insieme di questi fatti - per Emiliano - sta determinando un degrado progressivo che non viene memmeno misurato perché sono due anni e mezzo che chiediamo al ministero dell'Interno di avere una mappatura dei crimini della città: l'unico che ci mette la faccia quando succede qualcosa, é il sindaco". "Questa generale insoddisfazione - ha spiegato - mi ha spinto a chiedere al ministro dell'Interno di essere ricevuto o, se fosse possibile, di ottenere dal ministero dell'Interno una sua visita qui. Perché è vero che in Puglia la situazione non è grave come a Napoli, Catania e Palermo (la Puglia è la quarta in Italia per numero di atti intimidatori agli amministratori locali, ndr). Ma non vorrei che con questa scusa si facesse diventare la situazione davvero grave". Per Emiliano "la teoria di concentrare il grosso delle forze di polizia a Roma, Milano, a Torino, Palermo e Napoli, non so se sia assolutamente la più giusta. Il reparto mobile della questura di Bari ma anche i carabinieri, vengono impiegati spesso fuori dalla Puglia: sono stati spesso a Scampia - ha ricordato - ma ne avevamo bisogno pure qui". "Se il ministro ci ascolterà come ha sempre fatto - ha proseguito - potremo dare una scossa a tutto l'ambiente. Non pretendo che il ministro risolva con la bacchetta magica tutti i problemi ma dobbiamo dare una scossa all'ambiente". "Perché - ha concluso - non possiamo fare come si è fatto spesso per quanto riguarda la legislazione antimafia, cioé che il merito dell'adozione delle decisioni che non riuscivamo ad adottare prima, viene attribuito al martirio di qualcuno"

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