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Cronaca

Combine per il derby Bari-Lecce, a giudizio Semeraro e altri due imputati

Citazione diretta a giudizio per l'ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro, l'imprenditore Carlo Quarta e Marcello Di Lorenzo, amico di Masiello. Il processo comincerà il 10 maggio

Comincerà il prossimo 10 maggio davanti al Tribunale monocratico di Bari il processo sulla presunta combine per il derby Bari-Lecce di serie A disputato il 15 maggio 2011. Citazione diretta a giudizio per tre imputati, accusati di frode sportiva: l'ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro, l'imprenditore Carlo Quarta e Marcello Di Lorenzo, amico dell'ex difensore del Bari Andrea Masiello.

Gli altri indagati, ovvero il calciatore Andrea Masiello, e due suoi presunti complici, Gianni Carella e Fabio Giacobbe, accusati anche di associazione per delinquere perché coinvolti in più di una combine, hanno patteggiato nell'ottobre scorso: Masiello una pena di un anno e 10 mesi, gli altri due un anno e 5 mesi per le presunte partite truccate Bari-Lecce, Palermo-Bari, Bari-Sampdoria e Bologna-Bari.

Sarebbero state proprio le dichiarazioni dei tre ad incastrare gli altri imputati. Secondo quanto riferito da Masiello e suoi compagni, la vittoria al derby sarebbe stata comprata dal Lecce per 230mila euro. Soldi che furono consegnati ai baresi in diverse tranche. La prima parte, che ammontava a 50.000 euro, sarebbe stata versata durante un incontro all'Hotel Tiziano di Lecce. Le altre parti della cifra pattuita sarebbero state consegnate da Carlo Quarta a Carella durante incontri avvenuti in una stazione di servizio sulla tangenziale di Bari; e da Quarta a Masiello in una località del nord Italia dove l'ex calciatore biancorosso (poi passato all'Atalanta) viveva all'epoca dei fatti.

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