Troppo caldo negli hub vaccinali, Lopalco e Montanaro scrivono alle Asl: "Chiusure dove manca climatizzazione"
Dopo le problematiche legate alle alte temperature nei centri vaccinali, che hanno portato diversi utenti a protestare, la Regione corre ai ripari. In via eccezionale previste anche coperture rimovibili per la protezione degli accessi come gazebo e fornitura di acqua a cittadini e operatori
I centri vaccinali "gestiti dalle aziende sanitarie locali messi a disposizione dai Comuni, devono garantire adeguate condizioni meteo climatiche attraverso l'utilizzo di idonei impianti di climatizzazione e ventilazione". A comunicarlo in una nota inviata alle Asl pugliesi - come riportato dall'agenzia Dire - sono l'assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco, e il direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro.
All'interno del documento, il piano di prevenzione degli effetti delle ondate di calore durante la campagna vaccinale di massa. "Il susseguirsi delle ondate di calore con potenziali rischi per la salute dei cittadini che accedono ai punti vaccinali di popolazione, nonché gli operatori impegnati nelle vaccinazioni richiede con urgenza la rivalutazione delle condizioni di benessere climatico delle strutture che sono state attivate sul territorio", specie nelle giornate in cui il "ministero della Salute, attraverso il sistema nazionale di allerta ondate di calore, prevede innalzamenti di temperatura classificati a livello di rischio più elevato pari a tre". In quelle giornate "le direzioni generali delle Asl devono adottare, d'intesa con i Comuni, immediate misure cautelari atte a mitigarne gli effetti". Tra le misure "tecniche organizzative" che possono essere adottate la Regione suggerisce "la rimodulazione straordinaria degli orari di apertura, il reindirizzamento della popolazione in punti vaccinali dotati di adeguati sistemi di climatizzazione e o ventilazione, in via eccezionale e nei limiti delle disponibilità, la predisposizione di coperture rimovibili per la protezione degli accessi come gazebo, la fornitura di acqua per il sollievo dei cittadini e degli operatori". Il direttore generale, laddove non fosse possibile adottare le misure elencate, "può valutare di procedere alla chiusura temporanea del centro vaccinale e alla rimodulazione consequenziale delle agende di prenotazione".