rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Disabili condannati per una protesta: il caso dopo la manifestazione a Bari, 4 mesi di reclusione o 9.425 euro a testa

Dovranno pagare una multa di 9.425 euro a testa. I fatti risalgono al luglio 2021 nel corso di una manifestazione svoltasi a Bari

Otto persone, di cui sette disabili, sono stati condannati al pagamento di 9.425 euro a testa o a quattro mesi di reclusione (pena sospesa) per interruzione di pubblico servizio e invasione di pubblico edificio – reati procedibili d’ufficio perché riguardano più di cinque persone - in relazione alle modalità della manifestazione organizzata dal comitato ‘Stop Barriere’ del 13 luglio 2021 dinanzi alla presidenza della Regione Puglia sul lungomare Nazario Sauro.

In quella circostanza una quarantina di diversamente abili, insieme ai loro accompagnatori, protestarono contro le istituzioni competenti reclamando la modifica dei piani assistenziali, il diritto all’assistenza infermieristica e l’erogazione degli assegni di cura.

Tuttavia, secondo il gip Angelo Salerno, "cagionavano indebita interruzione di servizio pubblico e/o di pubblica necessità”, in quanto - si legge sul dispositivo di condanna - “scendendo dal marciapiede sul quale era in corso il presidio e, soffermandosi sulla sede stradale, la occupavano ininterrottamente dalle 10 alle 14.40, costringendo inoltre, il personale in servizio a chiudere il tratto di strada interessato dalla manifestazione, deviando pertanto, il traffico veicolare, stante la presenza dei manifestanti al centro della carreggiata e il conseguente blocco stradale”.

E perchè dalle 16.15 del 13 luglio alle 23.45 del 16 dello stesso mese, “dopo essersi recati all’interno della sala ‘De Jesu’, sita al primo piano del palazzo della Presidenza della Regione Puglia per partecipare a una riunione organizzativa al fine di illustrare ai delegati regionali le modifiche da apportare ai provvedimenti locali in materia di assistenza alle persone diversamente abili (stanti le numerose richieste avanzate dai manifestanti nel corso della manifestazione tenutasi nella mattinata del 13 luglio 2021) - occupavano ininterrottamente e abusivamente l’edificio pubblico ‘De Jesu’ a cause dal mancato accoglimento delle loro richieste, minacciando altresì di stazionarvi in attesa di un accordo, ovvero sino a quando la regione non avesse emanato un decreto atto a contenere le loro molteplici proposte (accordo raggiunto alle 18 del 16 luglio a seguito del quale i manifestanti lasciavano definitivamente la predetta sala)”.

Per quanto riguarda il secondo capo d’accusa, due degli indagati sarebbero entrati nei locali della Regione Puglia per espletare i propri servizi, altri tre sarebbero entrati dopo aver chiesto ad un dirigente di poter incontrare i politici. Successivamente - su richiesta e previa autorizzazione del dirigente Montanaro - sono entrati anche i presidenti delle 12 associazioni. Da qui la contestazione dei legali difensori rispetto al reato di invasione contestato dal gip e attribuito agli indagati. Nel primo caso, invece, la polizia locale aveva deviato il traffico veicolare per le vie limitrofe. Motivo, questo, per il quale - secondo gli avvocati - sarebbe infondata l’accusa di interruzione di pubblico servizio.

“Sono fiducioso” dice a Foggiatoday l’avvocato di San Giovanni Rotondo, Giuseppe Placentino, che segue due degli indagati. Del caso sono stati informati anche il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’assessore regionale al Welfare Rosa Barone e l’ex assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Disabili condannati per una protesta: il caso dopo la manifestazione a Bari, 4 mesi di reclusione o 9.425 euro a testa

BariToday è in caricamento